Dall’olio EVO alle ciliegie: vi abbiamo chiesto cosa avete smesso di comprare al supermercato perché costa troppo

Fare la spesa è diventato insostenibile, il carrello è sempre più vuoto: ecco a quali prodotti stiamo rinunciando al supermercato a causa dei rincari

I rincari stanno cambiando i nostri carrelli della spesa e le abitudini d’acquisto, spingendoci anche a rinunciare alla qualità. Andare al supermercato è diventato un salasso, a causa dell’inflazione e dell’aumento dei costi delle materie prime.

Nulla si salva dai rincari: dalla frutta alla verdura, passando per la carta igienica. Anche se a malincuore, tanti italiani hanno smesso di comprare certi prodotti per risparmiare. Lo abbiamo chiesto anche a voi lettori e ce lo avete confermato con oltre 1000 risposte.

I prodotti a cui stiamo rinunciando (a causa dei rincari)

A quali prodotti stiamo rinunciando sempre di più? Tanti hanno risposto alla nostra domanda ammettendo di essere passati al discount e di aver smesso di comprare “tante cose” e “tutto quello che non è in offerta”. Fra gli alimenti che i nostri lettori non mettono più nel carrello spicca:

  • l’olio EVO
  • frutta, in particolare fragole e ciliegie
  • gelati
  • verdura
  • pesce, in particolare il salmone affumicato
  • formaggi

Uno degli alimenti che più di tutti ha subito un vertiginoso incremento di prezzi è indubbiamente l’olio extravergine d’oliva. Secondo i dati Eurostat, il costo dell’olio EVO nell’Ue è aumentato del 50% all’inizio dell’anno, con una crescita del 45% nel nostro Paese. Dietro questa impennata si celano vari fattori, fra cui la grande siccità e l’epidemia di Xylella che ha messo a dura prova gli uliveti italiani. Ciò spinge i consumatori all’acquisto di prodotti più scadenti e nemici dell’ambiente, come l’olio di semi di soia.

Leggi anche: Olio extravergine di oliva: è diventato troppo caro, 1 persona su 3 non lo compra più (e sceglie l’olio di semi)

Fra i prodotti che si acquistano sempre meno al supermercato troviamo la frutta e la verdura. Tanti lettori ci hanno raccontato di aver iniziato a comprare nei mercati contadini o dai piccoli agricoltori per risparmiare e mangiare in modo più sano. In particolare si rinuncia a frutta come le ciliegie, diventate praticamente un bene di lusso, dato che possono arrivare a costare anche fino a 20 euro al chilo. 

A finire sempre meno nel carrello della spesa degli italiani sono i gelati confezionati, che non sono soltanto diventati carissimi, ma si sono pure rimpiccioliti: rientrano, infatti, fra i prodotti più colpiti dalla shrinkflation.

E voi cosa avete smesso di comprare negli ultimi mesi?

Fatecelo sapere fra i commenti qui sotto:

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