Giornata nazionale contro lo spreco alimentare: 5 consigli per ridurlo e risparmiare

Ogni anno per ogni cittadino italiano, finiscono nella spazzatura 36,92 kg di alimenti ancora buoni da mangiare, pari a 250 €. Ogni famiglia getta 84,9 kg di cibo nel corso dell’anno. Nel complesso, buttiamo via 2,2 milioni di tonnellate di cibo all’anno. A lanciare l'allarme è Spreco Zero, in occasione della Giornata nazionale contro lo spreco alimentare

Ogni anno per ogni cittadino italiano, finiscono nella spazzatura 36,92 kg di alimenti ancora buoni da mangiare, pari a 250 €. Ogni famiglia getta 84,9 kg di cibo nel corso dell’anno. Nel complesso, buttiamo via 2,2 milioni di tonnellate di cibo all’anno. A lanciare l’allarme è Spreco Zero, in occasione della Giornata nazionale contro lo spreco alimentare.

Il 2018 sarà l’anno zero per le rilevazioni sullo spreco del cibo in Italia perché per la prima volta abbiamo a disposizione i dati reali sullo spreco alimentare nelle nostre case, nella grande distribuzione e nelle mense scolastiche.

I monitoraggi effettuati su campione statistico di 400 famiglie di tutta Italia e su campioni significativi di scuole, iper e supermercati italiani, sono stati realizzati dal progetto Reduce del Ministero dell’Ambiente con l’Università di Bologna – Distal, e il partenariato dell’Università della Tuscia – Deim, del Politecnico di Milano – Dica e L’Università di Udine – Deis. Ed ecco i risultati.

Supermercati

La grande distribuzione produce 2,89 kg/anno di spreco alimentare per abitante, pari a 55,6 gr a settimana e 7,9 gr al giorno. E il 35% potrebbe essere recuperabile. Secondo i dati dell’indagine, per mq di superficie di vendita si sprecano 9,5 kg/anno. Tradotto per ogni cittadino italiano significa una produzione di spreco di 2,89 kg/anno pro capite. In termini economici, l’incidenza dello spreco alimentare sul fatturato dei punti vendita è sotto l’1% per gli ipermercati, e di circa 1,4% per i supermercati.

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Scuola

Si spreca tanto anche nelle mense scolastiche dove finisce nella spazzatura un pasto su tre, pari a 120 grammi di cibo per ogni studente a fronte di pasti che offrono circa 534 grammi di cibo pro capite. Lo studio pilota di Reduce, sotto il coordinamento di Matteo Boschini ricercatore dell’Università di Bologna, ha coinvolto 73 plessi di scuola primaria, 35 dei quali in Emilia-Romagna, 25 in Lazio e 18 in Friuli-Venezia Giulia. Hanno partecipato 11.518 soggetti fra studenti e personale scolastico, per un totale di 109.656 pasti monitorati.

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Lo spreco è suddiviso in avanzi dei piatti (16,7%), cibo intatto lasciato nella mensa (5,4%) e cibo intatto portato in classe (pane e frutta, 7,4%). È soprattutto la frutta il cibo meno gradito, mentre in testa alle preferenze dei bambini c’è il ‘secondo’ piatto.

A casa

Non va meglio a casa, anzi. Ogni giorno fra ciò che rimane nel piatto, nel frigo e nella dispensa di casa gli italiani buttano via circa 100 grammi di cibo: una quota che moltiplicata per 365 giorni all’anno è pari a 36,92 kg di alimenti, per un costo di 250 € annui.

Cosa buttiamo di più? In testa alla classifica la verdura, in media, quasi 20g al giorno, pari al 25,6% dello spreco totale giornaliero (in un anno 7,1 kg di verdure). A seguire, il latte e latticini con 13,16 g al giorno pari al 17,6% dello spreco totale giornaliero, per 4,8 kg all’anno. Infine, la frutta (12,24 g) e i prodotti da forno (8,8 g).

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Tra i motivi, si getta via un prodotto perché ha raggiunto o superato la data di scadenza o è andato a male nel 46% dei casi, mentre viene buttato il 26% perché non è piaciuto.

Secondo la FAO, nel mondo, viene sprecato il 45% di frutta e verdura, sia a livello industriale che a causa di fattori climatici e ambientali non favorevoli e di surplus produttivi, sia a livello domestico, perché a volte si compra troppo o non si conservano bene i cibi.

Che fare allora per evitare gli sprechi? 5 consigli per eliminarli del tutto, a vantaggio dell’ambiente e del portafoglio.

SPESA INTELLIGENTE

Tutto parte da lì. Quando si deve fare la spesa, basta acquistare ciò che si può consumare davvero, anche a breve termine. Può essere utile fare anche un piano/menu settimanale in modo da inseriore nella lista della spesa solo ciò che serve per la settimana. Facciamo attenzione anche alle date di scadenza.

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OCCHIO ALLE QUANTITA’

Quando si cucina, è bene evitare di preparare molte più cose di quelle necessarie. In ogni caso, se ci sono degli avanzi, possono far comodo per il giorno dopo o quelli successivi. Basta conservarli correttamente in frigo o freezer.

RICETTE ANTI SPRECO

In alternativa al frigo o al freezer, se a tavola avanza qualcosa o se frutta e verdura in frigo iniziano a deteriorarsi sfruttiamoli al meglio preparando ottimi piatti “di riciclo”.

LEGGI anche: Come riciclare gli avanzi: la guida per non buttare più il cibo nella spazzatura

AL RISTORANTE

Non abbiamo vergogna a farlo. Se al ristorante o in pizzeria, lasciamo gran parte del cibo nel piatto chiediamo di portare i nostri avanzi a casa. In fondo sono già pagati. In questo modo, non solo avremo pronto il pranzo per il giorno dopo, ma eviteremo anche di contribuire alla produzione di rifiuti del ristorante.

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Se appena raccolti, durano di più. Se possiamo cuciniamoli subito ma soprattutto non eccediamo nelle quantità.

Francesca Mancuso

Foto cover nito500 / 123RF Archivio Fotografico

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