I farmers market conquistano Paperopoli. Ed è così che nella storia principale numero 2913 di Topolino La campagna in città i bambini potranno leggere di Paperone che fa un giro al mercato degli agricoltori dove fanno la spesa i suoi nipoti.
Il mercato a chilometri zero, la produzione di frutta e verdura biologica e la biodiversità alimentare sono concetti sempre più diffusi anche tra i più piccoli, soprattutto nelle scuole, nei centri ricreativi dedicati ai bambini e ora anche nell’editoria specializzata.
È il caso della copertina dell’ultimo numero di Topolino, dove appare – in chiave comix – il mondo degli agricoltori a chilometri zero. I farmers market conquistano anche i paperi più conosciuti dai bambini perché offrono “tutta roba sana, coltivata come si deve” affascindando persino Paperon De Paperoni che confessa: “dopo aver perso un capitale cerco di risparmiare come posso“.
Ed è così che nella storia principale numero 2913 di Topolino “La campagna in città” i bambini potranno leggere di Paperone che fa un giro al mercato degli agricoltori dove fanno la spesa i suoi nipoti.
“I prodotti sono a km zero coltivati nelle terre intorno a Paperopoli – gli spiegano Qui, Quo e Qua – cosi si evitano lunghi viaggi inquinanti per il trasporto e frutta e verdura sono più buone perché appena colte”.
Tra i produttori di cose buone e genuine non poteva mancare Nonna Papera che, oltre a vendere frutta e verdura dà consigli di cucina e di giardinaggio.
Paperone e il suo rivale Rockerduck invece cercano di sfruttare l’idea del famers’ market per portarlo ad un livello industriale ma, forzando eccessivamente i ritmi della Natura, il risultato sarà un prodotto scadente e i consumatori torneranno ad acquistare al mercato contadino.
L’iniziativa editoriale è un segno evidente della sensibilità – sempre più forte e capillare – verso il tema della sostenibilità e della spesa a chilometri zero: secondo i dati della Coldiretti infatti gli acquisti fatti direttamente dai produttori agricoli sono cresciuti del 30%. Nonostante la crisi.
Scendono invece tutte le altre forme di distribuzione.
“Nel corso del 2010 – ha sottolineato la Coldiretti – ben 8,3 milioni di italiani hanno fatto acquisti nei mercati degli agricoltori di campagna Amica che oggi possono contare su oltre 800 punti di vendita presenti in tutte le Regioni grazie alla partecipazione di 16mila produttori agricoli. Con la crisi, l’affermazione degli acquisti diretti dagli agricoltori e’ il frutto della ricerca della combinazione ottimale tra qualità, sicurezza e prezzo, ma anche della crescente percezione della responsabilità sociale ed ambientale che ha ogni atto di acquisto. Nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica – ha concluso la Coldiretti – si trovano prodotti locali del territorio che non devono affrontare lunghi trasporti con mezzi inquinanti, messi in vendita direttamente dall’agricoltore nel rispetto di precise regole comportamentali e di un codice etico ambientale, sotto la verifica di un sistema di controllo di un ente terzo”.