Cambiano le etichette e finalmente sapremo con sicurezza l'origine del latte che beviamo e di quello utilizzato per produrre formaggi e altri prodotti caseari. La provenienza dovrà infatti essere chiaramente espressa sulla confezione. Scade oggi il termine di 180 giorni per smaltire le scorte di latte e derivati con etichettatura non più a norma.
Cambiano le etichette e finalmente sapremo con sicurezza l’origine del latte che beviamo e di quello utilizzato per produrre formaggi e altri prodotti caseari. La provenienza dovrà infatti essere chiaramente espressa sulla confezione. Scade oggi il termine di 180 giorni per smaltire le scorte di latte e derivati con etichettatura non più a norma.
Dal 19 aprile tutti i produttori di latte, burro, formaggi, ecc. sono obbligati tassativamente ad indicare l’origine della materia prima utilizzata ma una data fondamentale è anche quella di oggi dato che è scaduto il termine per smaltire le scorte di prodotti che hanno ancora il sistema di etichettatura precedente all’entrata in vigore del decreto.
L’obbligo delle nuove etichette del latte è nato con l’intento di evitare che i prodotti non realmente made in Italy vengano spacciati o ritenuti tali dagli ignari consumatori e dunque per ridurre il rischio di acquistare latte di provenienza straniera senza neppure saperlo.
Secondo i dati della Coldiretti, infatti, 3 cartoni su 4 di latte a lunga conservazione venduti in Italia sarebbero stranieri così come la metà delle mozzarelle in commercio sarebbero realizzate con latte estero o cagliate in altri paesi. Ad oggi, però, tutto questo non era facile da scoprire…
Cosa cambia in etichetta
Le nuove etichette riguarderanno non solo il latte vaccino ma anche quello ovi caprino, bufalino e di ogni altra origine animale.
Sulle confezioni troveremo due diciture a cui prestare particolarmente attenzione:
- Paese di mungitura: ovvero il paese in cui le mucche sono state munte per ricavare latte
- Paese di confezionamento e trasformazione: ossia il paese in cui il latte è stato condizionato o trasformato
In realtà se il latte è stato munto, confezionato e/o trasformato nello stesso paese potrà comparire anche la sola dicitura “origine del latte” con subito dopo espresso il paese. Esiste anche un’altra possibilità: se il latte deriva o è stato confezionato in diversi paesi membri dell’Ue si potrà trovare scritto:
- latte di Paesi Ue
- latte condizionato o trasformato in Paesi Ue
Lo stesso vale per i paesi al di fuori dell’Unione Europea per i quali possono comparire le stesse diciture specificando però che si tratta appunto di latte non Ue. Ovvero:
- latte di Paesi non Ue
- latte condizionato o trasformato in Paesi non Ue
La Coldiretti invita tutti i consumatori a verificare che le diverse aziende applichino la nuova normativa in fatto di etichette.
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Attendiamo con ansia anche due altre date importanti per la trasparenza in etichetta dei prodotti alimentari. Il 16 e il 17 febbraio 2018 quando entreranno in vigore due decreti interministeriali per introdurre l’obbligo di segnalare sulle confezioni l’origine del riso e del grano per la pasta.
Francesca Biagioli