Grazie a un nuovo decreto, sarà obbligatorio porre in etichetta l'indicazione dell'origine per i prodotti lattiero caseari in Italia.
Da dove provengono latte e latticini che consumiamo? Dal 19 aprile lo sapremo con più trasparenza perché sarà obbligatorio porre in etichetta l’indicazione dell’origine per i prodotti lattiero caseari in Italia (latte vaccino, ovicaprino, bufalino e di altra origine animale).
L’obbligo dell’indicazione in etichetta scatta infatti allo scadere dei tre mesi dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, avvenuta lo scorso 19 gennaio, del rispettivo decreto del 9 dicembre 2016 firmato dai ministri delle Politiche Agricole Maurizio Martina e dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, in attuazione del regolamento (UE) n. 1169/2011.
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Si tratta di un nuovo sistema che in Italia rappresenta una vera e propria sperimentazione e che consente di far sapere con chiarezza ai consumatori la provenienza delle materie prime di molti prodotti come il latte UHT, il burro, lo yogurt, la mozzarella, i formaggi e i latticini in generale.
“Vogliamo garantire – dichiara il Ministro Martina – la massima tutela e trasparenza per consumatori e produttori. Con la sperimentazione dell’origine in etichetta, infatti, chi acquista potrà scegliere in modo informato e consapevole il Made in Italy. Si tratta di una svolta storica che consente un rapporto nuovo tra gli allevatori, i produttori e i consumatori. L’Italia – conclude il Ministro – continuerà a spingere perché questo modello si affermi a livello europeo e per tutte le produzioni agroalimentari, perché è una chiave decisiva per la competitività e la distintività dei modelli agricoli”.
Latte, cosa cambierà con l’etichettatura di origine
Il decreto prevede che le etichette di latte o dei suoi derivati indichino obbligatoriamente l’origine della materia prima in maniera chiara, visibile e facilmente leggibile.
Le diciture utilizzate saranno:
- “Paese di mungitura: nome del Paese nel quale è stato munto il latte”
- “Paese di condizionamento o trasformazione: nome del Paese in cui il prodotto è stato condizionato o trasformato il latte“
Se il latte o il latte utilizzato come ingrediente nei prodotti lattiero-caseari è stato munto, confezionato e trasformato nello stesso Paese, l’indicazione di origine può essere assolta con l’utilizzo di una sola dicitura: ad esempio “ORIGINE DEL LATTE: ITALIA“.
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Se le fasi di confezionamento e trasformazione avvengono nel territorio di più Paesi, diversi dall’Italia, possono essere utilizzate, a seconda della provenienza, le seguenti diciture:
- latte di Paesi UE: se la mungitura avviene in uno o più Paesi europei
- latte condizionato o trasformato in Paesi UE: se queste fasi avvengono in uno o più Paesi europei
Se le operazioni avvengono al di fuori dell’Unione europea, verrà usata la dicitura “Paesi non UE”.
Sono esclusi solo i prodotti Dop e Igp che hanno già disciplinari relativi anche all’origine e il latte fresco già tracciato.
Germana Carillo