Stessa logica, stessa struttura, stesso stile. E un nome, Wash Maps, che fa tornare alla mente il già ben noto Milk Maps. Proprio così, dopo il sito dedicato alla mappa dei distributori del latte alla spina, giunge sui nostri monitor anche quello dei detersivi (sempre alla spina, ovvio): www.washmaps.com.
Stessa logica, stessa struttura, stesso stile. E un nome, Wash Maps, che fa tornare alla mente il già ben noto Milk Maps. Proprio così, dopo il sito dedicato alla mappa dei distributori del latte alla spina, giunge sui nostri monitor anche quello dei detersivi (sempre alla spina, ovvio): www.washmaps.com.
Al momento sono 86 le provincie toccate con 510 distributori inseriti grazie a un lavoro iniziale di ricerca su internet. Poi, come spiega Andrea Verlicchi, mente del progetto (e ideatore anche di Milk Maps), si spera nella collaborazione di utenti che possono segnalare altri punti vendita non presenti sulla mappa tramite lo strumento “Segnala un distributore“, in home page.
E anche qui, come su Milk Maps, è possibile correggere (posizionare meglio / fornire dettagli / segnalare chiusure) la cartina dei distributori presenti. Questa operazione si può fare cliccando sul link “Modifica distributore” attivo vicino ad ogni scheda (nella lista all’interno di ogni provincia) o nel fumetto del distributore. Inoltre come è per il latte biologico alla spina, anche qui è possibile restringere la ricerca ai soli detersivi ecologici.
Insomma, dopo Negozio Leggero, ecco un’altra ottima idea per incentivare all’acquisto dello sfuso e del detersivo alla spina. Flaconi, scatole, pallet per il trasporto, film plastico estensibile dei detersivi tradizionali potranno essere solo un ricordo – a beneficio di Madre Terra – se ci si annota sulla lista della spesa detergente per piatti o ammorbidente da spillare.
Nel detersivo alla spina, infatti, si utilizzano solo un tank per il trasporto di più litri di prodotto e il flacone che ci portiamo da casa. Entrambi i recipienti sono utilizzati più volte e in cambio abbiamo rifiuti zero o quasi (i tank correttamente gestiti possono venire riutilizzati anche per 2 o 3 anni), e l’eliminazione degli oneri energetici dello smaltimento o del recupero degli imballaggi ).
Germana Carillo