Castagne: crolla il prezzo a 20 centesimi al chilo, ecco cosa sta accadendo

A Segni, comune in provincia di Roma, il prezzo dei marroni è crollato da 2 euro al chilo a 20 centesimi al chilo. Alcuni coltivatori non raccolgono neanche più e c'è chi pensa che la colpa sia di un fungo che fa marcire le castagne in pochi giorni. Di parere diverso, però, è il sindaco della cittadina

Tra le castagne più famose d’Italia vi è indubbiamente il marrone di Segni, ma proprio questo prodotto negli ultimi giorni è protagonista di un problema decisamente serio. Il prezzo delle castagne, che generalmente per i grossisti si appresta intorno ai 2 euro al chilo, improvvisamente è crollato a 20 centesimi al chilo.

Cosa è accaduto? Sembra che i castagneti siano stati vittime di un fungo che tende a far marcire velocemente le castagne (in circa 10 giorni). Proprio per questo, i grossisti non le starebbero più acquistando e il prezzo di conseguenza è sceso drasticamente.

Con 20 centesimi al chilo, i coltivatori non coprono neanche le spese e c’è chi ha deciso di non raccogliere più le castagne. Il tutto dopo che si è da poco conclusa la sagra del marrone di Segni che sembra essere stata un grande successo.


C’è però chi ritiene che la storia del fungo sia solo una sorta di “fake news”, una vera e propria speculazione contro i marroni di Segni che non sarebbero in realtà colpiti da nessun microrganismo in grado di rovinarli in poco tempo.

A dare questa versione dei fatti è Piero Cascioli, sindaco di Segni (comune della provincia di Roma), che ha chiesto anche l’intervento dell’Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio (Arsial), così da chiarire la situazione una volta per tutte.

Come ha dichiarato:

La nostra terra produce 20 mila quintali di marroni all’anno, sono sinceramente amareggiato. Per ora non è evidente alcuna nota scientifica che confermi lo sviluppo di una nuova fitopatologia del castagno che lo faccia deteriorare nell’arco di pochi giorni. Abbiamo chiesto l’intervento dell’Arsial e delle istituzioni scientifiche, stiamo aspettando una risposta.

Anche Ivo Poli, presidente dell’associazione nazionale Città del Castagno, la pensa allo stesso modo e ritiene che ciò che sta accadendo sia in realtà solo una speculazione ai danni degli agricoltori locali che forniscono circa il 7% dei marroni commercializzati in Italia.

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