Cos'è, come funziona e chi sono i beneficiari del Bonus Lazio Km0, l'agevolazione nata per sostenere il settore agroalimentare
Torna anche quest’anno il Bonus Lazio Km0, destinato al sostegno della filiera agroalimentare della Regione. L’agevolazione, giunta alla sua seconda edizione, prevede un rimborso al 50% della spesa che include prodotti Made in Lazio, dalle birre artigianali ai carciofi romaneschi. Una strategia messa in atto per spingere bar, ristoranti, alberghi, botteghe e negozi alimentari ad acquistare alimenti locali e, al contempo, per combattere la crisi provocata dalla pandemia.
La nuova edizione del bando Bonus Lazio km0 a favore della filiera agroalimentare regionale. – ha dichiarato il Presidente della Regione Lazio Zingaretti – È un’importante misura per sostenere le attività di somministrazione, commerciali e artigianali, oltre alla filiera agricola del nostro territorio. Dieci milioni per rimborsare fino al 50 per cento ristoranti, bar, pasticcerie, tutti coloro che lavorano il cibo, per l’acquisto di prodotti del Lazio a km 0. È una bella sperimentazione, un modo per aiutare l’economia, andando dalla terra che produce, fino alle tavole dei ristoranti delle nostre città. Un’altra misura che prendiamo per uscire dal Covid, salvando vite umane ma anche salvando il lavoro e le imprese. È una sperimentazione unica, di chi non si vuole arrendere.
Quali prodotti sono coperti dal bonus
Il bando del bonus sarà online da lunedì 7 febbraio e prevede un contributo a fondo perduto a titolo di rimborso pari al 50% della spesa effettuata per comprare prodotti laziali DOP, IGP e PAT, latte fresco bovino del Lazio, acque minerali e birre artigianali prodotte e imbottigliate nel Lazio. L’importo del contributo varia da un minimo di 1.000 euro, a fronte di una spesa di almeno 2.000 euro, a un massimo di 10 mila euro per una spesa pari ad almeno 20 mila euro.
Gli aiuti sono concessi in regime di “de minimis” nei limiti previsti dalla normativa europea in materia di aiuti e alla disciplina sugli aiuti di Stato. – spiega la Regione Lazio – I contributi ‘de minimis’ sono aiuti di piccola entità che possono essere concessi alle imprese senza violare le norme sulla concorrenza.
Come funziona il bonus e chi può richiederlo
L’acquisto dei prodotti in questione deve essere dimostrato tramite la presentazione delle relative fatture, in cui devono essere correttamente indicati i prodotti con la loro denominazione.
Come chiarito dalla Regione Lazio, il bando è del tipo “a sportello”; ciò significa le domande pervenute regolarmente e ritenute ammissibili saranno valutate e liquidate fino alla concorrenza del plafond economico. Le domande devono essere presentate esclusivamente online, compilando il modulo online e allegando la documentazione richiesta nel bando. Sarà consentito presentare fino a un massimo di due domande, riferite ad acquisti differenti e sino al raggiungimento dell’importo massimo concedibile per singola impresa. E ognuna delle due domande potrà riportare un massimo di quattro fatture.
I beneficiari dell’agevolazione sono tutte quelle imprese con sede nel Lazio che abbiano come attività primaria uno dei 38 codici ATECO elencati nel bando, che comprendono:
- attività di ristorazione (ristoranti, bar, pasticcerie, gelaterie, ristorazione ambulante)
- strutture ricettive (alberghi, agriturismi)
- negozi alimentari (panetterie ecc), botteghe, e attività commerciali specializzate nella vendita di bevande
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Fonte: Regione Lazio
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