I residenti di una casa di riposo di Nantes stanno facendo scalpore sui social network. Questi anziani, senza famiglia, posano per una foto con un messaggio "Vuoi scrivermi per Natale?" e il loro indirizzo qui sotto. Da allora, la casa di riposo riceve fino a 2.000 lettere al giorno
La sensazione di essere soli è dietro l’angolo, soprattutto nei giorni di festa. Mentre molti sono al caldo delle proprie case, in mezzo all’affetto dei propri cari, molti altri vivono in completa solitudine, nell’asetticità di una casa di cura o, peggio ancora, nel freddo di una strada.
A soffrire di più sono senza dubbio gli anziani che, per un motivo o per un altro, sono ospiti di strutture a loro dedicate. Per quanto il personale ce la metta tutta, spesso il dolore di non essere in famiglia sgretola ogni minima certezza.
Capita di scovare, qui e lì, qualche iniziativa che faccia sentire i nostri nonni meno soli e dar loro una parvenza di “famiglia” durante le festività natalizie. Come questa casa di cura francese, Ehpad de l’Enchanterie, a Nantes, che ha deciso di lanciare un appello alla solidarietà sui social network, chiedendo ad “anime caritatevoli” di inviare posta ai suoi residenti.
I loro nomi? – si legge in un lungo post – Marcelle Boucho, Marie Micheline Orain, Jean-Claude Caillac e Marie-Annick Cossard. Il loro indirizzo? 2 rue Roger Glotin 44300 Nantes, presso la casa di cura Enchanterie.
https://www.instagram.com/p/CmFDi9jueXl/
E così, con una foto sui social, questi anziani stanno facendo impazzire tutti e da un semplicissimo “vuoi scrivermi per Natale” mezzo mondo si è mosso e ha donato loro un attimo di felicità.
In 10 giorni sono arrivate più di 15mila lettere, contenenti doni, ma anche messaggi di sostegno ed espressioni di affetto.
https://www.instagram.com/p/CmcYT9LIIf8/
Un’ondata di calore e di solidarietà, insomma, che ha invaso inaspettatamente le stanze di quella casa di riposo, una piccola grande luce che un po’ ha illuminato i loro cuori. D’ora in poi i pomeriggi – raccontano – sono dedicati alla lettura di gruppo delle migliaia di lettere che sono state loro recapite. E poi cioccolatini, disegni di bambini, maglieria e persino un fumetto di Asterix. Ci vuole davvero poco per donare un sorriso, ci proviamo anche noi?
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Fonte: Le Figaro
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