Le origini e la storia di Mari Lwyd, personaggio del folklore natalizio gallese che gira per le strade tra Natale e gennaio seminando inquietudine
Non ha di certo un aspetto rassicurante la misteriosa Mari Lwyd, personaggio del folklore natalizio gallese che gira per le strade tra Natale e gennaio, seminando inquietudine… ma anche fortuna.
La sua testa è un teschio di cavallo (o una sua riproduzione) fissato su un palo, abbellito da lunghi nastri colorati intrecciati a foglie di alloro, lucine e addobbi vari, mentre il suo abito è un lungo lenzuolo bianco.
Mari Lwyd: la tradizione natalizia
Il termine potrebbe derivare da “Mare”, che indica la giumenta, e il gallese “Lwyd”, che significa grigio. Le cavalle di questo colore, molto diffuse nel Galles, non a caso compaiono spesso nella mitologia celtica e britannica, figure leggendarie in grado di attraversare gli Inferi.
Secondo altri autori, potrebbe essere collegata a una leggenda sulla natività che narra di una cavalla incinta scacciata dalla stalla quando Maria arrivò per partorire Gesù. La cavalla si allontanò vagando per la terra in cerca di un posto dove partorire il suo puledro ma non trovandolo, alla fine morì. Da allora, in questo periodo dell’anno, vaga per le case in cerca di riparo.
Solitamente Mari Lwyd vaga per i villaggi tra il giorno di Natale e gennaio, accompagnata da uno stalliere e dalla sua banda. Il teschio di cavallo oggigiorno è spesso sostituito da riproduzioni, ma riporta comunque alcuni simboli runici del passato celtico. Per gli occhi vengono utilizzate palline natalizie, mentre la criniera è composta da lunghi nastri colorati intrecciati con foglie di alloro o altre piante.
I gruppi arrivano nelle case inscenando un singolare rituale chiamato Pwnco: Mari sfida le famiglie a suon insulti in rima per riuscire a entrare in casa riappropriandosi del posto che le è stato negato. La lotta è dura e non bisogna cedere. Solo alla fine Mari può entrare, e si dice porti fortuna.
Mari Lwyd: le origini
Pur pescando nelle tradizioni precristiane, la prima testimonianza scritta della tradizione risale al 1800 ed è rintracciabile nel libro “A Tour through Part of North Wales” di J. Evans”.
Diffusa fino agli anni 20-30 del XX secolo, è poi progressivamente scomparsa tra gli anni 30 e 60, fatta eccezione per alcuni villaggi del Galles. Oggigiorno viene celebrata in diverse parti del paese e la Folk Development Organisation del Galles si è impegnata per ottenere finanziamenti per insegnarla alle giovani generazioni nelle scuole, affinché la tradizione non vada persa.
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