La siccità aggrava i rincari: i 10 prodotti che ci costeranno fino al 68% in più

La guerra in Ucraina e l'emergenza siccità stanno facendo schizzare i prezzi nel settore alimentare: ecco la lista dei 10 alimenti che pagheremo di più in questo periodo

Se prima dovevamo fare i conti con le conseguenze della carenza di materie prima e della guerra in Ucraina, adesso i costi di ciò che mettiamo nel carrello della spesa stanno lievitando anche a causa della siccità record che sta interessando l’Italia, colpendo duramente il settore agricolo, in particolare quello del riso (la Coldiretti stima che andrà perso oltre il 30% del raccolto).

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Si passa dal +68,6% dell’olio di semi – sempre più introvabile – al +27,7% del burro: a restituirci una fotografia aggiornata dalla situazione dei rincari è la Coldiretti, che ha appena stilato una black list degli aumenti sullo scaffale in base alle rilevazioni Istat sull’inflazione a giugno 2022.

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Nel mese appena concluso l’inflazione ha raggiunto il record dal 1986, con il costo degli alimenti in aumento dell’8,8% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.

In cima alla classifica dei rincari ci sono gli oli di semi, soprattutto quello di girasole – sottolinea Coldiretti – che risente del conflitto in Ucraina che è uno dei principali produttori e ha dovuto interrompere le spedizioni causa della guerra, mentre al secondo posto c’è il burro con un +27,7% e al terzo la farina, con i prezzi in salita del 20,5% trainati dagli aumenti del grano che interessano anche la pasta, in salita del 18,3%.

La nuova impennata di prezzi non fa che peggiorare la situazione drammatica in cui si ritrovano migliaia di italiani: secondo le stime di Coldiretti, i rincari nel settore alimentare costeranno più di 8 miliardi di euro alle famiglie del nostro Paese, mettendo in ginocchio le fasce più deboli.

Se i prezzi per le famiglie corrono l’aumento dei costi colpisce duramente l’intera filiera agroalimentare a partire dalle campagne dove – continua la Coldiretti – più di 1 azienda agricola su 10 (11%) è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività ma ben circa 1/3 del totale nazionale (30%) si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dell’aumento dei costi di produzione, secondo il Crea. In agricoltura si registrano infatti aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio.

Come uscire da questo tunnel?

Occorre lavorare da subito per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni – ribadisce il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, sottolineando che “nell’immediato bisogna intervenire per contenere il caro energia ed i costi di produzione con interventi immediati per salvare aziende e stalle e strutturali per programmare il futuro.

I 10 prodotti alimentari più cari in assoluto

Ecco quali sono gli alimenti che negli ultimi mesi hanno subito un rialzo dei costi:

  1. Olio di semi (girasole, mais, ecc.) +68,6%
  2. Burro +27,7%
  3. Farina +20,5%
  4. Pasta +18,3%
  5. Margarina +16,8%
  6. Carne di pollo +15,1%
  7. Riso +13,7%
  8. Uova +13,6%
  9. Patatine fritte +13,5%
  10. Gelati +13,4%

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Fonte: Coldiretti

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