Un test sugli yogurt vegani ha trovato al loro interno additivi, aromi e glifosato e stilato la classifica dei prodotti migliori e peggiori
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Al supermercato si trovano molte alternative 100% vegetali al classico yogurt. Ma cosa contengono davvero questi prodotti? Per capirlo Öko-Test ha confrontato 22 yogurt vegani.
Possono essere a base di soia, mandorle, avena, cocco, anacardi o lupini. Parliamo degli yogurt vegetali, sempre più presenti sul mercato (anche italiano) per soddisfare la richiesta di persone intolleranti al lattosio o vegane.
In una nuova analisi, la rivista tedesca Öko-Test ha voluto analizzare proprio questi prodotti scegliendo 22 campioni di yogurt vegetale acquistati in supermercati e discount tedeschi (ma alcuni dei quali presenti anche sul mercato italiano).
Tutti i prodotti nel test sono yogurt naturali senza frutta e per lo più non zuccherati.
I risultati
Fortunatamente, dal test emerge che gli yogurt vegetali sono difficilmente contaminati e hanno generalmente un buon sapore. Ma come sempre alcuni prodotti sono migliori di altri, almeno secondo i parametri utilizzati in questa analisi.
Sono 11 gli yogurt che vengono consigliati con il massimo dei voti, altri invece vengono criticati in particolare per la presenza al loro interno di additivi problematici e, nel caso di due prodotti, addirittura di tracce di glifosato.
Partiamo dagli additivi. Alcune alternative al tradizionale yogurt contengono fosfati o aromi. L’aggiunta di aromi è un espediente per migliorare i prodotti in termini di gusto e 6 yogurt del test effettivamente ne fanno uso.
In alcuni casi si notava anche l’aggiunta di vitamina D e B2 ma Öko-Test sostiene che, con una dieta sana ed equilibrata, le persone vegane non hanno bisogno di questa integrazione. Diverso il discorso per la vitamina B12, che si trova principalmente negli alimenti di origine animale, e la cui aggiunta non è stata svalutata nel test.
Lo stesso discorso vale per il calcio, di cui a volte può essere carente chi segue una dieta vegana ma, specifica la rivista, l’aggiunta va bene solo se non è sotto forma di fosfato di calcio che può aumentare il livello di fosfati nel sangue e il rischio di infarto e ictus.
Per quanto riguarda invece la presenza di tracce di glifosato (sotto i limiti di legge) in due yogurt vegetali, gli esperti tedeschi spiegano che probabilmente questa contaminazione deriva dall’ingrediente principale coltivato convenzionalmente, la soia.
Il laboratorio non ha trovato pesticidi in nessun altro prodotto.
Prima di passare alla classifica degli yogurt vegetali è bene fare una precisazione sull’etichetta e la dicitura corretta di questi prodotti.
Yogurt vegetale: il problema dell’etichettatura
Siamo soliti chiamarli yogurt vegani o yogurt vegetali e anche noi per comodità utilizziamo queste diciture nell’articolo ma in realtà nessuno dei prodotti di cui parliamo è etichettato in questo modo.
La ragione è una sentenza della Corte di giustizia dell’Ue del 2017 secondo cui chi produce alimenti a base vegetale non può commercializzarli con nomi che richiamano invece le alternative prodotte tradizionalmente, ossia “latte”, “formaggio” e nel nostro caso “yogurt”. Un dietrofront invece è stato fatto per quanto riguarda le bevande. Leggi anche: Bevande vegetali, l’Europa fa dietrofront: non ci saranno restrizioni in etichetta e sulle confezioni
I produttori di yogurt alternativi, però, sono molto fantasiosi e usano termini come “sojagurt” o “coconutgurt” per far capire subito di cosa si tratta ai consumatori.
Gli yogurt vegani migliori e peggiori
Tra i prodotti migliori del test troviamo il Provamel Soja Alpro e il Vemondo venduto da Lidl.
Soddisfacente, un punteggio quindi più basso, ottengono invece Activia a base di avena e un’altra referenza Alpro Natur.
I due prodotti peggiori del test che comunque ottengono una sufficienza sono Life is so yummy Natural a base di soia e Sojagurt, che corrispondono anche a quelli in cui sono state trovate tracce di glifosato.
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Fonte: Öko-Test
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