Sulle etichette dei vini riportavano le diciture Doc e Igp, ma non lo erano affatto. Anzi, venivano miscelate diversi tipi di uva rispetto a quelle dichiarate e impiegati zucchero invertito e anidride carbonica, sostanze vietate dalle norme di settore o il mosto concentrato rettificato. Tutto questo avveniva in una cantina vinicola dell’Oltrepò Pavese (la Cantina Sociale di Canneto Pavese), con la complicità di un mediatore del settore vinicolo, enologi e titolari di aziende agricole.
A scoperchiare il vaso di Pandora la Guardia di Finanza e i Carabinieri di Pavia che hanno eseguito il sequestro preventivo di immobili e risorse finanziarie per un totale di 740mila tra Pavia e Cremona.
Associazione a delinquere finalizzata alla frode in commercio e contraffazione di prodotti #vitivinicoli.#GDF #Pavia e Carabinieri sequestrano immobili e denaro per oltre 700.000 euro nei confronti di tre soggetti indagati.#NoiconVoi
Posted by Guardia di Finanza on Tuesday, November 23, 2021
Tre i soggetti indagati a vario titolo per associazione a delinquere finalizzata alla frode e alla contraffazione. In realtà l’operazione è il proseguimento di un’indagine denominata “Dioniso” che all’inizio del 2020 aveva portato a cinque arresti e circa 30 perquisizioni a domicilio. L’indagine aveva accertato che i titolari di una cantina di Pavia mettevano in commercio falsi vini Doc e Igp, in realtà contraffatti per quantità, qualità e origine. I nuovi accertamenti hanno finalmente permesso di quantificare quale fosse il profitto legato alla frode.
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Fonte: Guardia di Finanza
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