Un' indagine di Foodwatch ha scoperto che 1 prodotto su 8 è contaminato da Moah, idrocarburi tossici. Tra questi nutella, lindor e knorr
Foodwatch, gruppo che si occupa della sicurezza alimentare, ha condotto per la terza volta un’indagine su diversi prodotti di uso comune, analizzati per scoprire se contenevano tracce di oli minerali. Tra questi vi sono anche lotti di Nutella, cioccolatini Lindt Lindor e dado Knorr, venduti in alcuni paesi Ue (l’Italia stavolta è esclusa).
Non è la prima volta che Foodwatch dedica un’indagine al tema degli oli minerali nocivi, le cui tracce si trovano spesso in alcuni prodotti alimentari di uso comune. La nuova analisi, per la terza volta, ha testato prodotti in vendita in Francia, Paesi Bassi e Germania, e per la prima volta ha incluso anche prodotti provenienti da Austria e Belgio.
Su un totale di 152 prodotti analizzati, in 19 sono stati trovati residui di oli minerali aromatici particolarmente pericolosi (MOAH). Secondo l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, ricorda Foodwatch, il MOAH è sospettato di essere cancerogeno e genotossico.
In pratica, 1 prodotto su otto tra quelli testati è risultato contenere residui di oli minerali, una situazione grave che va immediatamente arginata. Così scrive il gruppo:
Quelle sostanze pericolose non hanno posto nel nostro cibo! Foodwatch chiede al Commissario per la salute e la sicurezza alimentare, Stella Kyriakides, e i decisori di tutti gli Stati membri dell’UE per proteggere tutti i consumatori da quei contaminanti invisibili nei prodotti alimentari di richiamare immediatamente tutti i prodotti risultati positivi e di adottare una regola di tolleranza zero per la contaminazione da MOAH in TUTTE le categorie di alimenti in tutta l’UE!
Il problema è infatti che queste sostanze, derivate dal petrolio, arrivano spesso a contaminare gli alimenti e non esiste un limite di legge europeo per la loro concentrazione.
Alcuni Stati hanno messo dei limiti, ad esempio la Germania dove l’Autorità tedesca di controllo alimentare stabilisce che i Mosh non possono superare i 9 mg/kg (anche i Mosh sono stati trovati in vari prodotti del test), ma ora l’organizzazione chiede, tramite una petizione, nuovi stringenti regolamenti europei sulla contaminazione da MOAH.
I prodotti risultati contaminati
Per prima cosa ricordiamo che si tratta di lotti di prodotti venduti all’estero, quindi non è dato sapere qual è la situazione italiana (almeno non da questo test). Da altre indagini, condotte anche su prodotti del nostro Paese, è evidente però che si tratta di un problema generalizzato.
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Ma tornando all’indagine di Foodwatch, i livelli di contaminazione dei prodotti variavano da 0,63 mg per chilo in un prodotto a 82 mg/kg nell’altro. I dadi per brodo Knorr di Unilever erano tra i prodotti più contaminati da MOAH in diversi lotti nei cinque paesi.
Presente anche la Nutella, venduta in Germania, contaminata da 2,3 mg/kg di MOAH in un lotto, mentre in altri il MOAH non era rilevabile. Quindi, come possiamo capire da questi dati, le contaminazioni sono molto variabili anche da lotto a lotto, oltre che da prodotto a prodotto.
Tra i 19 prodotti contaminati vi erano anche i cioccolatini Lindor e la crema spalmabile MilkyWay, entrambi venduti in Austria.
Per essere sicuri della contaminazione, una volta identificati residui di oli minerali in un prodotto, sono stati eseguiti ulteriori test per evitare il rischio di falsi positivi. L’analisi sembra dunque essere estremamente attendibile.
Potete leggere il dossier completo dell’indagine di Foodwatch a questo link.
Fonte: Foodwatch
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