Prima di scoprire come cucinare il topinambur, è bene che impari come riconoscere i più freschi e comprare solo i migliori.
Il topinambur, anche conosciuto come carciofo di Gerusalemme, è un tubero molto nutriente che devi assolutamente inserire nei tuoi ingredienti di tutti i giorni. Qui ti diamo qualche consiglio su come sceglierlo e quali devi assolutamente evitare.
Uno dei piaceri della cucina è quello di reinventarsi sempre da capo le ricette: sostituendo un singolo ingrediente un piatto può trasformarsi nella consistenza, nell’aroma e nel sapore. Una perfetta alternativa alle patate è proprio il topinambur. Questo ortaggio, infatti, fa parte della stessa famiglia, quella dei tuberi, e si cucina più o meno allo stesso modo, con la piacevole aggiunta di poterlo aggiungere crudo alle insalate (o se ti senti creativo, su di una fetta di pane tostato con del burro di arachidi.)
Forse ti è capitato di verderlo nei supermercati oppure nei mercati rionali, e titubante hai rinunciato a provare questo alimento straordinario. Ecco alcuni consigli per sceglierli al meglio.
Come si sceglie il topinambur?
Come tutti gli ortaggi, il topinambur ha delle caratteristiche che ne indicano la freschezza. Vediamo quali sono le più importanti:
- Forma: i topinambur hanno tipicamente una forma tondeggiante al centro e assottigliata ai lati, quindi è bene scegliere questi. Punti extra per quelli con una forma leggermenta allungata
- Sfumature: i colori tipici del topinambur includono il rosato e il marroncino chiaro. Per questo, se ne trovi qualcuno più annerito o bianchiccio, faresti meglio a non comprarli
- Integrità: il topinambur è un tubero e per questo al tatto deve risultare compatto e solido. Nel caso in cui abbia delle zone molliccie – o peggio, ammaccatture e parti di buccia mancanti- probabilmente ha trascorso troppo tempo in vendita ed è ormai oltre il suo periodo d’oro.
- Superficie: il topinambur può avere molte grinze e “balze” sulla superficie. Non è necessariamente un tratto negativo, ma sappi che ci vorrà molto di più per rimuovere la buccia. Per cui, prova a prendere quelli più lisci e uniformi.
Una volta che hai comprato il topinambur perfetto, conservalo come faresti con delle patate: usa un recipiente di cartone oppure tienilo in frigo in dei sacchetti per alimenti.
Il topinambur germogliato si può mangiare?
Capita ai migliori di noi: lasci i tuberi da soli per qualche giorno di troppo e iniziano a germogliare. Le patate lo fanno e ovviamente anche i topinambur. Ma si possono mangiare i topinambur germogliati? In realtà, sarebbe meglio evitarli. Infatti, la germogliazione prende alcuni dei nutrienti chiave contenuti nel tubero e li utilizza per provare a crescere di nuovo.
In tal caso, il valore nutritivo si abbassa considerevolmente e potresti non avere un buon ricordo di questo alimento. Infatti, in ogni caso, il topinambur non va mai mangiato in grandi quantità, specialmente se hai un intestino più sensibile.
Il topinambur potrebbe causare meteorismo e gas, o semplicemente essere un po’ ostico per la digestione, specie se crudo. Nulla di preoccupante, in realtà, dato che comunque resta un alimento di prim’ordine. Il topinambur ha un elevato numero di fibre e ferro e un bassissimo apporto di grassi e calorie. Funziona anche in modo egregio come dolcificante per i soggetti affetti da diabete.
Ora che il topinambur non ha più segreti per te, cosa aspetti? Prova a cucinarlo inserendolo nelle tue ricette e scopri un nuovo preziosissimo ingrediente.
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