Le analisi sugli spaghetti di Ökotest hanno evidenziato non solo la presenza di glifosato ma anche una contaminazione da MOSH e DON
Anche se va ribadito che i limiti rientrano nei parametri di legge, con una porzione di pasta Combino o Gut & Günstig, una persona che pesa 60 chilogrammi consuma più della metà dell’assunzione giornaliera tollerabile di DON
Ieri vi abbiamo parlato del test sugli spaghetti al glifosato condotto da Ökotest. Ma all’interno di alcuni campioni di pasta analizzata, gli esperti della rivista tedesca hanno individuato anche altre sostanze potenzialmente pericolose: oli minerali e una tossina della muffa, il DON.
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Il glifosato non è certo l’unico problema emerso nel test degli spaghetti. I laboratori incaricati di eseguire l’analisi su 20 marchi di pasta venduti in Germania (ma spesso prodotti in Italia e alcuni dei quali presenti anche sul mercato italiano) hanno rilevato in alcuni casi anche contaminazione con oli minerali e con una tossina della muffa.
Oli minerali negli spaghetti
In quattro confezioni di spaghetti, le analisi hanno individuato un contenuto “leggermente aumentato” di idrocarburi di oli minerali saturi (MOSH). Questi, ricorda la rivista, possono essere pericolosi in quanto tendono ad accumularsi negli organi e nel tessuto adiposo.
Gli spaghetti che presentavano questo problema sono quelli a marchio Gut & Günstig, Penny, Cucina Spaghetti (di Aldi Sud) e Mondo Italiano Spaghetti.
Come sono finiti i componenti dell’olio minerale nella pasta? Non è possibile dirlo con certezza. Tuttavia, è ipotizzabile che la contaminazione sia avvenuta nel corso del processo di produzione, ad esempio tramite gli oli lubrificanti utilizzati per le macchine.
Tossina della muffa, DON
Due marche di spaghetti (Combino di Lidl e Gut & Günstig) contenevano invece livelli aumentati di una tossina della muffa. Si tratta del Deoxynivalenol (DON).
Il DON è una micotossina formata da un fungo che attacca le spighe di grano. Questa sostanza può interferire negativamente con il sistema immunitario. Gli spaghetti che non lo contengono, dunque, sottolinea la rivista, sono la scelta migliore, soprattutto perché le tossine della muffa si trovano anche in altri prodotti a base di cereali.
Con una porzione di pasta Combino o Gut & Günstig, una persona che pesa 60 chilogrammi consuma più della metà dell’assunzione giornaliera tollerabile di DON.
Il glifosato, così come anche i componenti dell’olio minerale e il DON, hanno fatto scendere il punteggio complessivo dei marchi di pasta in cui sono stati individuati.
Di conseguenza, due marchi sono finiti in fondo alla classifica del test (Penny e Gut & Günstig), Combino di Lidl, strappa una sufficienza anche se i prodotti migliori sono decisamente altri.
Un punteggio medio ottengono Barilla e Buitoni, nonostante contengano glifosato.
Otto gli spaghetti che sono consigliati dalla rivista a pieni voti, tra questi 5 sono di provenienza biologica (come Rapunzel). Vi è poi anche il marchio De Cecco che si conferma essere “glifosato free” (ma anche senza tracce di oli minerali e DON) come già evidenziato nel precedente test italiano condotto da Il Salvagente nel novembre scorso.
@Ökotest
La rivista segnala anche che l’origine del grano è spesso dubbia: mentre su molte confezioni di spaghetti si legge che sono stati prodotti in Italia, spesso non vi non vi sono informazioni altrettanto chiare sul paese di raccolta del grano.
Fonte: Ökotest
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