Starbucks finisce in tribunale per le sue bevande alla frutta (che non contengono frutta)

Starbucks dovrà affrontare una class action contro alcuni consumatori che affermano che molte delle sue bevande alla frutta Refresher non contengono effettivamente la frutta promessa nei loro nomi

Starbucks è finito al centro di controversia legale negli Stati Uniti e dovrà affrontare una class action a causa delle sue bevande alla frutta Refresher che mancano di un ingrediente chiave: la frutta stessa.

La decisione è stata presa a Manhattan dal giudice distrettuale americano John Cronan, il quale ha respinto la richiesta di Starbucks di scartare 9 delle 11 accuse contenute nell’azione collettiva che vede la nota azienda protagonista.

Il giudice sostiene che “una parte significativa di consumatori ragionevoli” si aspetterebbe che le bevande da loro acquistate contenessero effettivamente la frutta menzionata nei loro nomi.

I consumatori hanno giustamente lamentato che bevande come Mango Dragonfruit, Mango Dragonfruit Lemonade, Pineapple Passionfruit, Pineapple Passionfruit Lemonade, Strawberry Açai e Strawberry Açai Lemonade Refreshers di Starbucks non contenessero traccia alcuna dei frutti pubblicizzati.

Infatti gli ingredienti principali erano solo acqua, succo d’uva concentrato e zucchero, il che ha portato a un’azione legale in cui si sostiene che Starbucks abbia ingannato i consumatori e, senza che se ne accorgessero, applicato loro un sovrapprezzo.

In risposta alle accuse, Starbucks ha sostenuto che i nomi dei prodotti riflettevano i sapori delle bevande piuttosto che gli ingredienti effettivi, sottolineando che i suoi menù pubblicizzavano in dettaglio tali sapori.

L’azienda ha anche affermato che nessun consumatore ragionevole si sarebbe potuto confondere e che i suoi baristi avrebbero potuto spiegare chiaramente la composizione delle bevande se i clienti avessero chiesto.

Tuttavia, il giudice Cronan ha respinto questa linea di difesa, sostenendo che “nulla davanti alla corte indica che ‘mango’, ‘frutto della passione’ e ‘açaí’ siano termini che tipicamente vengono intesi come sapori senza rappresentare anche quell’ingrediente“.

Cronan ha inoltre sottolineato che la confusione dei consumatori potrebbe essere comprensibile, dato che altri prodotti venduti da Starbucks includono effettivamente ingredienti nei loro nomi, ad esempio l’Ice Matcha Tea Latte che contiene matcha o l’Honey Citrus Mint Tea che contiene miele e menta.

Il giudice ha però respinto una richiesta di frode, non trovando alcuna prova che Starbucks avesse intenzionalmente cercato di ingannare i consumatori, così come l’accusa di arricchimento ingiusto.

Starbucks ha comunque fatto sapere la sua intenzione di difendersi strenuamente.

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Fonte: Reuters

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