Spaghetti integrali con pesticidi e micotossine. La marca peggiore è Buitoni, secondo Oko-Test

Un nuovo testha analizzato 20 spaghetti integrali scoprendo che in più della metà vi sono micotossine. Buitoni contiene anche pesticidi

Per diversi motivi sempre più persone consumano la pasta integrale, maggiormente ricca di nutrienti e non raffinata. Ma cosa si nasconde dietro un pacco di spaghetti integrali? Un nuovo test tedesco svela alcuni retroscena di questa pasta ritenuta più sana.

Rispetto alla pasta convenzionale, gli spaghetti integrali contengono più fibre, ferro, magnesio e vitamine ed è per questo che sono considerati più salutari. Ma affinché la pasta integrale sia davvero sana, deve essere anche priva di sostanze nocive come metalli pesanti, oli minerali, micotossine e pesticidi. È sempre così?

L’ultimo numero di Öko-Test contiene un’analisi fatta su 20 diverse marche di spaghetti integrali, sia convenzionali che biologici (alcuni dei quali venduti anche in Italia) di grano o di farro.

Questi gli spaghetti presi a campione:

  • Spaghetti integrali Newlat
  • Alnatura spaghetti integrali n. 3
  • Spaghetti Integrali Barilla N.5
  • Spaghetti integrali biologici Netto Marken-Discount
  • Spaghetti integrali biologici Weiling
  • Spaghetti di Farro Bio Rinatura Rila
  • Spaghetti biologici – Aldi Sud
  • Spaghetti integrali Bio-Zentrale
  • Buitoni Integrale Spaghettini
  • Spaghetti integrali biologici combino – Lidl
  • Spaghetti integrali Dennree
  • Spaghetti integrali bio Edeka
  • Spaghetti integrali K-organic
  • Spaghetti Integrali al Farro Naturata, Demeter
  • Pasta maker spaghetti integrali di farro, Demeter
  • Spaghetti Integrali Rapunzel
  • Rewe spaghetti integrali biologici
  • Spaghetti integrali Riesa
  • Spaghetti integrali Tegut
  • Spaghettini Integrali Bio Zabler Paradiso

I risultati

I risultati del test mostrano che poco più della metà degli spaghetti integrali testati (11 su 20) ha un problema di micotossine (in 5 casi le concentrazioni erano significative). Un quarto della pasta integrale analizzata ha fallito il test ottenendo un punteggio di “scarso” o “insufficiente.

Il peggiore del test è risultato essere il marchio Buitoni, l’unico in cui è stata riscontrata la presenza di pesticidi. Si tratta in particolare di cipermetrina e pirimifosmetile e il fatto che i livelli fossero ben al di sotto dei limiti di legge non ha impedito alla rivista tedesca di abbassare talmente il punteggio da far finire gli spaghetti Buitoni in fondo alla classifica (insieme agli spaghetti Bio-Zentrale).

©Öko-Test

©Öko-Test

Öko-Test segnala che si tratta di  pesticidi il cui utilizzo è particolarmente grave in quanto sono molto tossici per le api.  Presenti nella pasta Buitoni anche le micotossine T2 e HT2 in alte concentrazioni, tanto da superare la dose giornaliera tollerabile (così come è stato riscontrato negli spaghetti dei marchi Newlat, Alnatura, Aldi Sud e BioZentrale).

Si tratta di sostanze accusate di danneggiare le cellule del sangue e il sistema immunitario e che, tra l’altro, sono abbastanza stabili e dunque difficilmente vengono distrutte con la cottura.

Come spiega Öko-Test, le tossine T2 e HT2 provengono dal grano in quanto le muffe che le producono si trovano principalmente negli strati esterni del chicco. I prodotti integrali come la pasta possono quindi essere, in linea di principio, più contaminati dei prodotti a base di farina raffinata.

È importante che sia il produttore di pasta integrale a controllare il proprio grano con una certa attenzione per evitare questo problema.

Anche Barilla non esce bene dal test sia pur strappando un giudizio “soddisfacente”. Negli spaghetti di questo marchio sono state trovate concentrazioni significative di T2 e HT2 che rischiano di far superare la metà della dose tollerabile di queste micotossine con una porzione di pasta da 125 grammi. La stessa situazione è stata riscontrata negli spaghetti a marchio Tegut e nei quattro biologici Rila, Denree, Rapunzel e Rewe.

Dunque, purtroppo, anche il biologico non è esente dal problema micotossine.

Le analisi hanno trovato infine tracce di metalli pesanti come cadmio o nichel e quantità infinitesimali di olio minerale (MOSH/MOSH) solo in un marchio di spaghetti integrali, il Riesa.

8 spaghetti integrali hanno invece ottenuto il massimo dei voti. Potete vederli segnalati in verde nelle seguenti infografiche.

©Öko-Test

©Öko-Test

 

Fonte: Öko-Test

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