Il Gambero Rosso ha pubblicato la sua classifica dei migliori pandori da supermercato del 2023, privilegiando grandi marchi ed escludendo private label e prodotti di nicchia. Il vincitore indiscusso è Bauli mentre in ultima posizione si trova un pandoro considerato generalmente tra i migliori
Dovete comprare un pandoro per Natale ma tra le tante marche che trovate al supermercato non sapete quale scegliere? Vi può aiutare il Gambero Rosso che ha stilato la nuova classifica 2023 dei migliori pandori industriali (niente a che vedere certo con quelli artigianali, che trovate QUI).
L’assaggio da parte di esperti si è concentrato questa volta sui prodotti venduti nei supermercati ma sono stati privilegiati i grandi marchi storici, escludendo le private label e i prodotti più di nicchia.
Tutti i campioni di pandoro sono stati degustati alla cieca (ovvero senza conoscere la marca così da non avere pregiudizi) e senza l’aggiunta di zucchero a velo, in modo da garantire una valutazione equa e non falsata.
In questo caso, i pandori sono stati degustati a temperatura ambiente ma gli esperti del Gambero Rosso consigliano un piccolo trucco per esaltare al meglio il gusto e il profumo dei dolci natalizi (non solo pandoro ma anche panettone). Basta inserirli in forno preriscaldato a 70° (e poi spento) per 3/4 minuti prima di servire.
Ma scopriamo ora la classifica dei pandori più buoni del Natale 2023.
La classifica dei pandori del supermercato 2023
Al primo posto, troviamo quello che viene probabilmente considerato il pandoro per eccellenza, ci riferiamo a Bauli che svetta con il punteggio più alto (75/100) distaccandosi un bel po’ dagli altri. Di questo dolce gli esperti scrivono:
All’interno ha un’occhiatura fitta, la pasta di colore giallo brillante, una trama regolare ed equilibrata, il profumo promette bene con sentori di tuorlo d’uovo, vaniglia, odori di pasticceria che ricordano il pan brioche e la crema, puliti e rassicuranti. Altrettanto valido è l’assaggio, con note lattiche e sentori di caramello, un sapore dolce e infantile, equilibrato, che invoglia a mangiarne ancora. La struttura è soffice, ben lievitata, dalla buona masticabilità. La differenza con gli altri pandori in degustazione è netta; stavolta non c’è partita.
Al secondo posto troviamo Motta con 62/100, un pandoro dall’aspetto leggermente più scomposto ma una mollica omogenea e una buona lievitazione. Il profilo aromatico delicato, con note di marsala e caramella mou, rende questo pandoro comunque una buona scelta.
Già un po’ meno bene va il pandoro Paluani, poco sotto la sufficienza con 57/100. Ha un colore uniforme ma un impasto leggermente asciutto. Le note di fermentazione e formaggio potrebbero non essere gradite a tutti, così come la consistenza grassa al palato. Insomma, ci sono diversi margini di miglioramento.
A seguire c’è il pandoro Balocco (54/100) con una cottura spinta e un profumo che mescola note di biscotteria, caramelle e merendine. Tuttavia, il finale acido e lievemente alcolico potrebbe non essere apprezzato da tutti. La consistenza è asciutta e poco filante.
Più in basso troviamo Maina (52/100) che si presenta bene esteticamente, anche se la crosta tende a staccarsi e la cottura non è precisissima. Ha però un problema con le note alcoliche e di formaggio e per questo delude le aspettative. La sua struttura è asciutta e poco filante e si avvertono gli aromi chimici.
C’è poi il pandoro Melegatti (51/100) con la sua forma precisa e ordinata ma che delude nel gusto. Il forte sentore di liquirizia e il finale amaro, accompagnato da aromi chimici, fanno scivolare questo pandoro alla sesta posizione. La struttura non è filante come ci si aspetterebbe e l’impasto risulta un po’ asciutto.
In ultima posizione, un po’ a sopresa, troviamo il pandoro le Tre Marie (48/100), generalmente considerato uno dei più buoni (il recente test di Altroconsumo lo mette addirittura al primo posto). Il giudizio degli esperti del Gambero Rosso è stato invece il seguente:
A vederlo invoglia più di tutti, così bello e curato, alto, dal colore nocciola uniforme e brillante, un impasto lievitato a puntino che garantisce anche un bel taglio: il coltello affonda con facilità nella pasta, scoprendo un’alveolatura fitta, regolare e omogena. Un aspetto, però, ingannevole, perché profumo e sapore sono tutt’altro che confortanti: al naso spiccano note di formaggio a pasta fusa (come le Sottilette) e aromi chimici. Tutto torna all’assaggio, insieme a un eccesso di zucchero che non aiuta a migliorare le cose. Il palato resta felpato e un po’ unto.
A seguire potete conoscere la classifica dei migliori panettoni 2023, stilata sempre dal Gambero Rosso:
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Fonte: Gambero Rosso
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