Le patatine prodotte da McDonald's contengono numerosi ingredienti controversi e poco sani, ma ciò non traspare dalla pubblicità (ingannevole) apparsa negli scorsi mesi sui giornali olandesi
Null’altro che patate e un pizzico di sale: sono questi gli unici due ingredienti delle patatine vendute da McDonald’s in Olanda – almeno secondo la pubblicità apparsa negli scorsi mesi sulla testata olandese Volkskrant.
Le patatine fritte di McDonald’s sono fatte con le patate più gustose, principalmente provenienti dal suolo olandese. E a quelle patate non viene aggiunto nient’altro… tranne un pizzico di sale. E voi ci date un hamburger, Milk Shake e salsa di patatine fritte di McDonald’s.
Ovviamente, si tratta di uno slogan ingannevole: sappiamo bene (e lo diciamo spesso nei nostri articoli) che le patatine McDonald’s, come tutti i prodotti della catena di fast food, sono alimenti processati ricchi di ingredienti controversi e tutt’altro che sani.
Come si legge sul sito del produttore:
- patate
- olio vegetale non idrogenato (olio di girasole alto oleico, olio di girasole, olio di colza, olio di colza alto oleico)
- difosfato disodico (stabilizzante)
- destrosio
- sale JOZO (Sale (NaCl), iodio, agenti antiagglomeranti (E504, E535)).
Con lo slogan, che non tiene conto di tutti i reali ingredienti del prodotto, i consumatori vengono ingannati perché le patatine fritte vengono presentate nella pubblicità in modo molto più naturale di quanto non lo siano in realtà.
Ecco perché l’associazione dei consumatori Foodwatch ha presentato un reclamo al riguardo al Comitato per il Codice della Pubblicità, che ha emesso una sentenza a sfavore del colosso del fast food.
Il Comitato ha stabilito che l’affermazione secondo cui le patatine fritte contengano solo patate e sale è illegale. Secondo il comitato si è creata un’impressione errata sulla composizione del prodotto.
La pubblicità è quindi in conflitto con il requisito secondo cui le informazioni sugli alimenti non possono essere fuorvianti riguardo alla composizione.
La pubblicità non solo è ingannevole, ma è anche contraria alle normative europee che stabiliscono che le informazioni sugli alimenti non possono essere fuorvianti su caratteristiche quali composizione, natura, origine e metodo di produzione di un alimento – si legge sulla sentenza.
Il Comitato, quindi, ritiene che la pubblicità sia contraria alle disposizioni dell’Articolo 2 della NRC e raccomanda all’inserzionista di non fare più pubblicità in questo modo.
Purtroppo, però, il Comitato per il Codice della Pubblicità non ha potere e non può effettivamente eliminare la pubblicità ingannevole, ma solo invitare i brand a rimuovere gli annunci fuorvianti e scorretti.
Dall’altra parte, McDonald’s si difende sostenendo che, in maniera molto trasparente a tutela del consumatore, sul proprio sito web è possibile accedere alla lista completa degli ingredienti.
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Fonte: Reclamecode
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