Il test condotto da K-Tipp su 14 modelli di sneakers ha rivelato marche e modelli migliori e peggiori in fatto di robustezza e resistenza nel tempo. L'analisi non considera però minimamente un aspetto per noi molto importante: le condizioni di lavoro lungo la catena di approvvigionamento
Tutti abbiamo in casa almeno un paio di sneakers, fedeli alleate del nostro tempo libero. Tra le caratteristiche più importanti delle scarpe da ginnastica, al di là dei gusti personali e delle mode, c’è indubbiamente la resistenza.
Le nostre scarpe, infatti, devono resistere il più possibile ad un uso quotidiano senza compromettere confort e stile. In realtà, secondo un recente test condotto da K-Tipp e “Kassenjagd” (programma televisivo svizzero che si occupa di testare prodotti e servizi) molte marche note mostrano punti deboli nelle loro scarpe che portano a rotture premature e ad un impatto negativo sull’ambiente (dato che finiscono troppo presto nella spazzatura).
Tra i 14 modelli esaminati, solo due hanno superato i test con una valutazione “molto buona” in base ai seguenti parametri:
- Suola robusta: la suola delle sneakers è stata sottoposta a migliaia di piegature per valutarne la resistenza nel tempo. Le suole sono state pressate su un tamburo rotante con una superficie smerigliata per testare la resistenza all’usura. Una macchina piegatrice speciale è stata poi utilizzata per verificare la stabilità del rivestimento dei materiali esterni
- Robustezza della fodera del tallone: è stata valutata la resistenza all’abrasione dei tessuti cuciti nella zona del tallone. I campioni di rivestimento sono stati testati per resistere a 50.000 movimenti di sfregamento da asciutti e 12.800 da bagnati senza danni significativi
- Residui delicati della produzione di scarpe: è stata condotta un’analisi chimica per cercare sostanze inquinanti nelle scarpe
Ci teniamo però a precisare una cosa. Sebbene questo test fornisca importanti informazioni sulla qualità delle scarpe da ginnastica, un aspetto cruciale che avrebbe potuto arricchire ulteriormente la valutazione finale è stato bypassato. Si tratta dell’analisi delle pratiche di produzione e delle condizioni di lavoro lungo la catena di approvvigionamento.
L’etica del lavoro e i diritti dei lavoratori sono aspetti fondamentali che influenzano non solo la qualità del prodotto finale, ma anche l’impatto sociale e ambientale dell’intera industria della moda. Considerare lo sfruttamento dei lavoratori come parte integrante del processo di valutazione avrebbe potuto offrire una prospettiva più completa e fornire ai consumatori informazioni cruciali per effettuare scelte più consapevoli.
Le sneakers migliori e peggiori
Come già preannunciavamo, solo 2 sneakers sono state considerate “molto buone”. Si tratta delle Suede Classic Puma e delle Stan Smitt Adidas che non solo hanno resistito a stress estremi sulla suola e sul rivestimento del tallone, ma hanno anche mostrato segni minimi di usura dopo essere state sottoposte a migliaia di piegature e abrasioni.
Come si legge su K-Tipp:
Per fare un confronto: le suole delle “Nebula” di Geox dopo i test apparivano nettamente peggiori. Quando è stata piegata, parte della suola si è staccata e si è creata una crepa di oltre 2 centimetri. Anche le scarpe di New Balance e Nike avevano le suole deboli.
Anche alcune scarpe costose, come i modelli “The Roger Advantage” di On e “Blake Tenn” di Boss, non hanno soddisfatto le aspettative, mostrando solo una resistenza moderata nonostante il loro prezzo elevato.
Un risultato sorprendente è stato quello delle scarpe Victory di Dosenbach (catena svizzera di calzature), disponibili a soli 30 franchi, che si sono rivelate più robuste di molte controparti costose. Questo dimostra che un prezzo più elevato non sempre garantisce una migliore qualità o durata.
Oltre alla resistenza fisica, è importante considerare anche l’impatto ambientale delle scarpe. Fortunatamente, il test ha rivelato che la maggior parte delle snackers esaminate non contiene sostanze chimiche dannose come il cromo VI o la formaldeide, che possono essere irritanti per la pelle o dannose per l’ambiente.
Tuttavia, è emerso che alcune scarpe contengono bisfenolo S (tra cui il modello testato della Geox), una sostanza che può interferire con il sistema ormonale umano e animale.
Le marche che hanno ottenuto punteggi peggiori, e segnalate in rosso nella seguente tabella, sono:
- Asics
- Nike
- Converse
- New Balance
- Geox
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Fonte: K-Tipp
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