Il presidente americano Joe Biden ha esortato le aziende produttrici di snack a porre fine alla pratica della "shrinkflation", in cui le dimensioni dei prodotti diminuiscono ma il prezzo resta lo stesso. In un intervento prima del Super Bowl LVIII, ha definito questo un "inganno per i consumatori" e ha chiesto alle aziende di agire eticamente
Ormai quasi tutti sanno cos’è la shrinkflation, quel fenomeno (che in realtà esiste da molti anni e in tutto il mondo) per cui le aziende “restringono” i loro prodotti che diventano più leggeri, a fronte però di un prezzo uguale se non addirittura superiore. Un modo poco trasparente per aumentare i prezzi.
Visto l’attuale scarso potere d’acquisto delle famiglie e la necessità di fare più attenzione alla spesa, la shrinkflation si è fatta notare e periodicamente se ne parla. Ora persino il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha lanciato un appello alle aziende produttrici di snack, esortandole a porre fine a questa pratica, definita apertamente “una fregatura”.
In un video diffuso su X (ex Twitter) prima del Super Bowl e diventato virale, Biden ha evidenziato proprio la tendenza delle aziende a ridurre gradualmente le dimensioni dei prodotti mantenendo invariati i prezzi:
Quando ti ritrovi a compare degli snack da sgranocchiare durante la partita non puoi non notarlo: le bottigliette sono più piccole, i sacchetti di patatine hanno meno patatine eppure tutto costa esattamente come prima. Da amante del gelato, quello che mi fa arrabbiare è vedere quanto le confezioni di gelato si siano ridotte in misura ma non di prezzo.
E ha poi aggiunto:
Ho notato che alcune aziende provano a ingannare rimpicciolendo i prodotti poco a poco e sperando che non se ne accorgano. Ma smettetela! Il pubblico americano è stanco di essere preso in giro. Chiedo alle aziende di porre fine a tutto ciò. Assicuriamoci che le aziende facciano la cosa giusta adesso.
While you were Super Bowl shopping, did you notice smaller-than-usual products where the price stays the same?
Folks are calling it Shrinkflation and it means companies are giving you less for every dollar you spend.
I’m calling on the big consumer brands to put a stop to it. pic.twitter.com/wL1NsEh78F
— President Biden (@POTUS) February 11, 2024
Biden non ha parlato di possibili soluzioni specifiche o politiche per affrontare questa situazione e non ha espressamente nominato alcuna azienda “colpevole” (anche se nel video sono stati mostrati prodotti di diversi marchi, tra cui Gatorade, Doritos, Breyers e Tostitos).
Un recente rapporto del senatore Bob Casey ha evidenziato l’impatto delle dimensioni più piccole dei prodotti su vari settori. Il report ha rivelato che snack popolari come Oreo e Doritos hanno subito un aumento del 26,4% nei prezzi rispetto a gennaio 2019, con porzioni sempre più piccole che rappresentano il 9,8% dell’aumento complessivo.
Ma il problema non riguarda certo solo gli snack, ad esempio i prodotti di carta per uso domestico negli Usa sono diventati più costosi del 34,9% per unità nello stesso periodo, con una riduzione delle dimensioni dei rotoli e delle confezioni da parte dei produttori responsabile del 10,3% dell’aumento.
La replica delle aziende
La dichiarazione del Presidente ha suscitato alcune reazioni. David Chavern, presidente e amministratore delegato della Consumer Brands Association, ha lanciato una palese frecciatina a Biden:
Apprezziamo che il Presidente debba distogliere l’attenzione dall’inflazione che è rimasta durante la sua amministrazione.
Salvo poi aggiungere la disponibilità del gruppo a lavorare con Biden per trovare “soluzioni reali a vantaggio dei consumatori“.
PepsiCo, la società dietro marchi come Gatorade, Doritos e Tostitos, e Unilever, produttrice del gelato Breyers, non hanno rilasciato commenti e anche Mondelez, produttrice di Oreo e Campbell Soup, ha fatto orecchie da mercante.
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Fonte: Reuters
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