Molti degli shampoo in commercio contengono sostanze chimiche controverse e peericolose sulla salute: ecco i risultati del test tedesco
Indice
Lo sappiamo: i prodotti cosmetici che utilizziamo ogni giorno sono ricchi di sostanze chimiche, spesso controverse e pericolose. Ma quanto possono danneggiare davvero la nostra salute?
La rivista dei consumatori tedeschi Öko-Test ha condotto un’indagine nel mondo degli shampoo – in particolare, degli shampoo per capelli fini – per consigliare i prodotti migliori ma soprattutto per verificare la presenza di fragranze problematiche, i composti PEG e le sostanze plastiche presenti nelle formulazioni.
Il test
Per questa indagine, i ricercatori hanno selezionato un campione di 38 shampoo specificamente progettati per capelli sottili o fini, di cui 13 certificati come cosmetici naturali.
Gli shampoo sono stati acquistati in farmacia, parafarmacia, erboristeria, supermercato e online; la maggior parte dei prodotti è disponibile esclusivamente per il mercato tedesco, ma ci sono delle referenze che si trovano anche nei supermercati italiani.
Oltre a valutarne l’efficacia pulente, ogni prodotto è stato sottoposto ad analisi laboratoriali per verificare l’eventuale presenza di sostanze chimiche controverse e pericolose – in particolare:
- fragranze problematiche (nitro muschio e composti di muschio policiclico, cashmeran, dietil ftalato e altre fragranze controverse)
- formaldeide e sostanze che rilasciano formaldeide
- composti PEG
- polimeri sintetici
- oli di silicone.
Attenzione, poi, anche alla sostenibilità del packaging e all’eventuale presenza di PVC, PVDC e composti clorurati nella plastica della confezione.
I risultati
I risultati del test sono abbastanza buoni: molti prodotti hanno convinto i ricercatori tedeschi e ben 12 shampoo shampoo per capelli fini ottengono il massimo dei voti.
Le maggiori criticità riguardano la presenza di fragranze critiche, composti PEG poco delicati sulla pelle e composti plastici dannosi per l’ambiente e la salute: vediamo meglio.
Le fragranze critiche
Cominciamo dalle fragranze sintetiche controverse: i ricercatori hanno penalizzato 4 prodotti, poiché le analisi laboratoriali hanno rilevato la presenza delle seguenti sostanze:
- galaxolide e tonalide: entrambi i composti si accumulano nel tessuto adiposo umano e sono sospettati di influenzare il sistema ormonale, secondo l’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA)
- cashmeran: può accumularsi nel tessuto adiposo in modo simile al galaxolide e al tonalide. Inoltre, la fragranza è difficile da biodegradare.
- idrossicitronellale: provoca spesso allergie.
I polietilenglicoli (PEG)
Assegniamo punti negativi anche per i polietilenglicoli (PEG) e i loro derivati contenuti nel prodotto . Alcuni composti PEG possono rendere la pelle più permeabile alle sostanze estranee e quindi nocive. I produttori li utilizzano, tra le altre cose, come emulsionante.
I PEG, o PoliEtilenGlicoli, sono una famiglia di composti chimici derivati dal petrolio, ottenuti dalla polimerizzazione dell’ossido di etilene.
In virtù della loro duplice natura idrofilica e lipofilica, i PEG sono utilizzati come emulsionanti, (sostanze in grado di far mescolare tra loro due sostanze che normalmente non si mescolerebbero, come acqua e olio) in creme, lozioni, shampoo e altri prodotti cosmetici.
Purtroppo, però, negli ultimi anni sono state sollevate alcune preoccupazioni sull’utilizzo dei PEG: alcune persone sono sensibili a queste sostanze e possono sviluppare irritazioni cutanee o allergie.
Inoltre, alcuni PEG possono essere contaminati da impurità nocive, come il diossano, che è potenzialmente cancerogeno.
Stando ai risultati dello studio tedesco, composti PEG sono stati riscontrati in ben 23 delle 38 referenze analizzate in laboratorio.
I composti plastici
I composti plastici evidenziati negli shampoo analizzati migrano, secondo i ricercatori, dal packaging che contiene il prodotto: sono stati segnalati in 10 prodotti su 38.
Nella maggior parte dei casi si tratta di polimeri sintetici , cioè composti plastici liquidi o idrosolubili. Molti di questi composti a catena lunga sono scarsamente biodegradabili.
Con le acque reflue finiscono nell’impianto di depurazione, da dove possono immettersi nell’ambiente insieme ai fanghi di depurazione.
La mica
Uno dei prodotti testati contiene mica, un minerale naturale composto da silicati di alluminio e magnesio, utilizzato per donare al prodotto lucentezza e brillantezza.
Purtroppo però, oltre a finire presto nello scarico della doccia (non ha alcun beneficio per i capelli, ma serve solo a rendere lo shampoo più accattivante), la mica viene estratta nelle miniere – in particolare da quelle dell’India.
Qui, secondo organizzazioni per i diritti umani come Terre des Hommes, lo sfruttamento della manodopera (soprattutto infantile) è ancora un problema gravissimo.
L’imballaggio
Anche la sostenibilità del packaging è un tasto dolente per quasi tutti i prodotti: solo uno degli shampoo oggetto del test è confezionato in un packaging di plastica riciclata al 100%.
I restanti prodotti si dividono fra chi presenta un packaging parzialmente riciclato e chi invece continua a utilizzare solamente nuova plastica – a danno dell’ambiente (per non parlare del fatto che molti produttori non forniscono indicazioni in merito).
I prodotti migliori e peggiori
Come spesso accade quando si leggono i risultati di questi test, si resta sorpresi dal fatto che i grandi brand possono deludere, per presenza di sostanze controverse o packaging non sostenibili, mentre prodotti appartenenti a fasce di prezzo più basse risultano migliori.
È questo il caso anche degli shampoo per capelli fini. Il miglior prodotto secondo i ricercatori tedeschi, è “Alverde Shampoo” prodotto dalla catena DM, in vendita a un prezzo consigliato di 2,19 euro (giudizio “molto buono”).
Il prodotto, certificato come “cosmetico naturale”, non presenta tracce di sostanze controverse e ha un packaging contenente il 67% di plastica riciclata – oltre a convincere per il prezzo contenuto.
Fra le referenze presenti anche sul mercato italiano, troviamo lo shampoo “SCHWARZKOPF Gliss Aqua Revive” (prezzo consigliato di 2,95 euro), che ottiene un punteggio “buono” a causa della presenza di composti PEG.
Deludono i grandi brand della cosmetica molto conosciuti (e venduti) nei supermercati italiani, sia per la presenza di fragranze controverse e PEG che per l’assenza di informazioni in merito alla sostenibilità del packaging (sintomo di disinteresse alla questione ambientale). Tra questi:
- DOVE Shampoo “Lavanda & Volume” (soddisfacente)
- PANTENE Pro-V shampoo “Volume Puro” (soddisfacente)
- L’OREAL shampoo “Professionnel Volumetry” (non soddisfacente)
- KERASTASE shampoo “Volumifique” (insufficiente)
- L’ORELAL shampoo “Elvital Fibralogy” (insufficiente).
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Fonte: Öko-Test
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