Contengono spesso sostanze irritanti per la pelle e non sono riciclabili o compostabili: le salviette struccanti sono un prodotto da evitare, o quantomeno da limitare alle emergenze
Le salviette struccanti usa e getta rappresentano una soluzione estremamente pratica e versatile per rimuovere il trucco, anche se siamo in viaggio o fuori casa.
Le possiamo portare comodamente in borsa e tirare fuori al bisogno, e non necessitano di altri prodotti come acqua micellare o detergente. Inoltre, sono abbastanza efficaci nel portar via i residui di trucco.
Insomma, sono una vera e propria “manna dal cielo” per chi è sempre di fretta. Ma la praticità ha un costo elevato:
- soprattutto se utilizzate da sole, potrebbero non rimuovere completamente il trucco – in particolare quello waterproof o a lunga durata
- utilizzate su pelli sensibili possono portare a irritazioni e reazioni allergiche date dallo sfregamento e dalla presenza di ingredienti aggressivi, come profumi, alcol o tensioattivi
- infine, ricordiamo che le salviette struccanti sono monouso e, non essendo biodegradabili, creano un notevole impatto ambientale.
Insomma, si tratta di un prodotto che andrebbe evitato del tutto – sia per le conseguenze ambientali che per quelle relative alla salute della nostra pelle.
Tuttavia, per un utilizzo occasionale dato da situazioni di emergenza, dove orientare il nostro acquisto e come essere certi di stare scegliendo un prodotto che non sia troppo dannoso?
Un’interessante panoramica sul mercato di questi prodotti arriva dalla rivista tedesca Öko Test, che recentemente ha condotto un’indagine proprio sui rischi connessi all’utilizzo delle salviette struccanti.
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Come scegliere le salviette struccanti
I ricercatori tedeschi hanno messo alla prova 20 salviettine struccanti, di cui 4 cosmetici naturali certificati; i prodotti sono stati acquistati in supermercati, discount, negozi tradizionali e biologici.
In generale, la composizione degli ingredienti presenti in questi prodotti è stata giudicata “sicura” per l’uso sulla pelle. Solo in poche referenze sono state trovate sostanze chimiche controverse e pericolose, come:
- clorfenesina e Iodopropynyl Butylcarbamate: conservanti organici alogenati che possono causare reazioni allergiche
- composti PEG: che possono rendere la pelle più permeabile alle sostanze estranee
- siliconi: non si integrano nell’equilibrio della pelle così come i grassi e gli oli naturali. Inoltre, sono difficili da degradare nell’ambiente.
Tuttavia, come abbiamo detto, il fattore ambientale non è da trascurare: si tratta di un prodotto usa e getta che, se utilizzato tutti i giorni, nel tempo si trasforma in una importante fonte di rifiuti non riciclabili.
Non vanno meglio le salviette presentate come biodegradabili: a causa dei detergenti che contengono, anche queste non possono essere smaltite insieme ai rifiuti organici o al compost né tantomeno gettate nel WC, ma vanno conferite nel secco indifferenziato.
Come spiega anche l’Associazione delle aziende municipali (VKU), che si occupa anche della gestione dei rifiuti in Germania:
Le salviettine umidificate imbevute di lozioni detergenti non devono essere messe nel cumulo di compost domestico o nel bidone dell’umido. Di solito, né il materiale né i prodotti chimici utilizzati con cui vengono imbevute sono completamente biodegradabili.
Ricordando che delle salviette struccanti dobbiamo farne un uso estremamente moderato, limitato a situazioni di emergenza, tra i prodotti oggetto del test che ottengono “molto buono” vi sono:
- Cien salviette struccanti (vendute da LIDL)
- Nivea 3 in 1 salviettine struccanti.
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Fonte: Öko Test
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