Un test ha messo a confronto 12 salviette disinfettanti, multiuso o per il wc scoprendo che contengono molte sostanze tossiche e inquinanti
Le salviette per pulire sono indubbiamente comode: disinfettano e tolgono lo sporco in un unico passaggio e si possono usare su diverse superfici, compresi i sanitari. Una volta adoperate, poi, non vanno lavate e si gettano via. Ma cosa contengono davvero e quanto sono inquinanti? Un nuovo test ne ha messe a confronto 12 bocciandole praticamente tutte, anche quelle più “pulite”.
Nell’ambito del suo speciale su 119 prodotti per la pulizia della casa, la rivista francese 60 millions de consommateurs ha analizzato anche 12 marche di salviette disinfettanti, multiuso e per il wc, per cercare di capire la loro composizione, la sicurezza per i consumatori e l’impatto ambientale.
Quello che emerge è abbastanza chiaro: si tratta di prodotti che non dovremmo mai acquistare.
Su 12 referenze, comprate in negozi e supermercati francesi (ma alcune delle quali presenti anche sul mercato italiano) un prodotto ottiene C, sei D e 2 E. Si fa riferimento al Ménag’Score, sistema di classificazione che valuta i prodotti in base ad una serie di parametri: ingredienti, la loro proporzione e i rischi chimici che rappresentano per la salute e l’ambiente, assegnandogli un punteggio che va da A (il migliore) ad E (il peggiore).
Ma vediamo adesso quali ingredienti contengono alcune salviette per pulire, che il test segnala come potenzialmente pericolosi per la salute o inquinanti. Si tratta di sostanze allergizzanti, sospetti interferenti endocrini o probabili cancerogeni:
- acrilcopolimeri: una famiglia di polimeri potenzialmente cancerogeni, mutageni e reprotossici
- iodopropinil butilcarbammato: un fungicida e battericida, sospettato di essere un interferente endocrino
- acido formico: un acido sospettato di essere interferente endocrino
- benzalconio cloruro: un ammonio quaternario (disinfettante, tensioattivo), molto tossico, irritante e inquinante
- didecildimetilammonio cloruro: un ammonio quaternario molto irritante e inquinante
- alcool grasso decil etossilato: è potenzialmente inquinante
- benzoato di denatonio: tossico e inquinante (rende amaro il prodotto)
- limonene: un profumo, sensibilizzante, irritante e molto inquinante
- dietil ftalato: sospetto interferente endocrino
- metilisotiazolinone: allergenico, irritante e inquinante
Considerato tutto ciò, gli esperti francesi concludono che:
Possono essere pratiche ma le salviette vanno assolutamente bandite dai nostri usi. Imbottite di sostanze problematiche e inquinanti, costituiscono un insopportabile disastro sanitario e ambientale.
Il problema ambientale
L’inquinamento ambientale creato dalle salviette è davvero serio, considerato tra l’altro che ci sono persone che ancora continuano erroneamente a gettarle nel wc e questo crea problemi molto seri. Le salviette aderiscono infatti ai tubi, creano ostruzioni e piano piano si accumulano generando danni agli impianti di trattamento delle acque reflue.
La soluzione può essere quella di puntare su salviette biodegradabili? La risposta è no, gli esperti francesi sono convinti che le definizioni di “biodegradabili” o con “fibre compostabili al 100%” non siano del tutto corrette.
Le salviette definite biodegradabili infatti, sottolinea il test, sono estremamente resistenti e in realtà generalmente si degradano solo dopo tre mesi. Lo testimoniano appunto quelle che rimangono incastrate negli scarichi.
Dal 1° gennaio 2022, tra l’altro, sarà vietato includere le parole “biodegradabile”, “amiche dell’ambiente”, ecc. sulla confezione relativamente ad imballaggi in plastica la cui compostabilità può essere ottenuta solo da unità industriale (il compostaggio deve essere possibile a casa).
La classifica delle salviette
A, ovvero il punteggio massimo, lo ottengono solo 2 prodotti:
- salviette disinfettanti Carrefour
- salviette per pulire e disinfettanti Maison Veirte
B ottengono invece le salviette WC Net disinfettanti.
I prodotti peggiori con E sono:
- salviette disinfettanti Cif
- salviette disinfettanti Sanytol
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Fonte: 60 Millions de Consommateurs
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