Il lato nascosto del tuo rossetto: sostanze dannose e sfruttamento minorile, bocciate tutte le marche più famose

Cosa contengono davvero i rossetti che ogni giorno mettiamo sulle nostre labbra? Data la zona sensibile e delicata del corpo dovrebbero essere formulazioni "pulite" e senza ingredienti controversi. Purtroppo non è sempre così, anzi non lo è quasi mai. A dirlo è l'ultima indagine di Öko Test

La rivista dei consumatori tedeschi Öko Test ha testato 18 rossetti opachi di marche più o meno note, inclusi sei cosmetici naturali.

Leggendo le etichette e tramite analisi di laboratorio, ogni campione è stato analizzato per vedere se conteneva:

  • profumi
  • PEG e derivati
  • biossido di titanio (vietato negli alimenti da agosto)
  • idrossitoluene butilato (BHT)
  • coloranti azoici tartrazina (CI 19140) e il giallo arancio S (CI 15985)
  • formaldeide/liberatori di formaldeide
  • componenti di olio minerale
  • fragranze da dichiarare
  • dietil ftalato
  • fragranza di muschio artificiale e cashmeran
  • parabeni
  • composti organici alogenati
  • metalli pesanti

Gli esperti hanno anche cercato PVC/PVDC/composti clorurati e determinato la dimensione delle particelle di biossido di titanio. Inoltre, è stato chiesto ai produttori interessati di fornire prove dell’origine e della filiera della mica utilizzata (CI 77019) e dell’uso di plastica riciclata nell’imballaggio.

I risultati

La maggior parte dei rossetti (13 su 18) vengono bocciati dal test come “inadeguati” o “insoddisfacenti”, a causa della presenza di coloranti discutibili, biossido di titanio e la mancanza di sforzi da parte di molti produttori per evitare lo sfruttamento minorile nella produzione di mica.

Tutti i rosetti che contenevano biossido di titanio, paraffine, MOAH, siliconi e coloranti irritanti per la pelle sono stati penalizzati così come i prodotti le cui aziende non hanno fornito alcuna prova dell’origine e della catena di approvvigionamento della mica utilizzata (CI 77019).

La presenza di ingredienti controversi è da tenere seriamente in considerazione in quanto, come ricorda Öko Test:

Ad ogni boccone, ogni antipasto, ogni leccata incurante sulla bocca, parte della pasta si stacca dalle nostre labbra e migra nel nostro corpo. Fino a 57 milligrammi al giorno. Le persone che si truccano le labbra ogni giorno mangiano circa cinque rossetti all’anno.

Proprio per questo:

valutiamo i rossetti in modo più critico rispetto a molti altri prodotti cosmetici. Del resto, l’assunzione orale non trascurabile ne fa un caso particolare a cui applichiamo gli standard dell’alimentazione.

In particolare è il biossido di titanio ad essere in quasi tutti i prodotti (ci sono solo 3 eccezioni). Nei cosmetici si “nasconde” dietro la siglia CI 77891. Per molto tempo è stato considerato una sostanza innocua per un gran numero di applicazioni ma negli ultimi anni – ricorda la rivista tedesca – è stato oggetto di crescenti critiche, in particolare se inalato ma anche per via orale, il che ha portato ad un divieto di utilizzo come additivo alimentare.

Leggi anche: Biossido di Titanio ufficialmente vietato dalla Ue: ecco i prodotti che non potranno più contenerlo a partire dal 7 agosto

Nei cosmetici può ancora essere utilizzato ma specifica Öko Test:

Per motivi di tutela preventiva del consumatore, lo consideriamo un rischio, soprattutto nei rossetti, e lo svalutiamo nei prodotti cosmetici.

I produttori devono, secondo gli esperti tedeschi, rivedere le loro formulazioni non solo in quanto a presenza di biossido di titanio.

Particolarmente criticate sono state anche le formulazioni che comprendevano: componenti del petrolio come le paraffine (a causa della loro possibile assunzione orale nei cosmetici per le labbra) ma anche tracce di idrocarburi di olio minerale aromatico (MOAH), che possono contenere componenti cancerogeni.

Non deve essere così: ci sono buone alternative naturali come la cera d’api che possono essere utilizzate per sostituire le paraffine.

Presenti anche i siliconi che rendono i rossetti “a prova di bacio” assicurando una maggiore adesione sulle labbra. Tuttavia, queste sostanze si accumulano nell’ambiente e non si fondono nell’equilibrio della pelle così come fanno invece grassi e oli naturali.

C’è poi il discorso coloranti che spesso sono poco delicati sulla pelle, si tratta in particolare dei coloranti azoici tartrazina (CI 19140) e il giallo arancio S (CI 15985) considerati non innocui. Il primo, secondo l’EFSA, può scatenare irritazione cutanea in persone particolarmente sensibili, il secondo si sospetta che causi reazioni allergiche come asma o neurodermite in persone già predisposte.

Il problema del lavoro minorile

Il problema dei rossetti non si esaurisce però con le sostanze controverse che contengono. Questi prodotti hanno un’ulteriore grave carenza legata all’utilizzo di mica, sostanza che dovrebbe garantire un aspetto migliore ai cosmetici.

Questa viene estratta dal suolo in India, Madagascar, Cina e Stati Uniti, in alcuni casì però con evidenti violazioni dei diritti umani. In India in particolare, da dove proviene circa un quarto della mica utilizzata nel mondo, l’estrazione avviene spesso in miniere illegali e utilizzando anche il lavoro minorile.

Soprattutto i bambini piccoli, proprio per la loro statura e agilità, vengono mandati in pozzi profondi fino a 20 metri, auto-scavati e non protetti per raschiare la mica dal terreno.

Il problema di fondo che segnalano gli esperti tedeschi, è che l’origine illegale della mica è sistematicamente celata da intricate vie di consegna e intermediari:

L’industria cosmetica non è né l’unico né il più grande acquirente di mica, ma l’industria ha una responsabilità etica. Con questo test mettiamo per la prima volta il dito nella piaga e chiediamo ai produttori che utilizzano la mica nelle loro formulazioni di fornire una prova della sua origine e della filiera. D’ora in poi, questo farà parte dei criteri standard di ÖKO-TEST .

E alla fine, solo un fornitore (il marchio Alverde) ha provato la trasparenza della sua filiera, inviando la documentazione completa dell’approvvigionamento di mica per due dei suoi rossetti, dalla ricarica al rossetto finito.

Altri fornitori hanno risposto alle domande in modo più o meno dettagliato ma non hanno inviato prove per supportare per le loro affermazioni. Altri ancora non si sono degnati nemmeno di una risposta.

C’è poi chi ha dichiarato che loro o i loro fornitori di materie prime sono membri della Responsible Mica Initiative (RMI), una coalizione di aziende che lavorano per una catena di fornitura di mica equa e responsabile. Ma Öko Test scrive:

Un approccio fondamentalmente encomiabile che porta al tavolo organizzazioni e aziende per i diritti umani. Tuttavia, vogliamo essere in grado di utilizzare i documenti relativi ai prodotti per verificare noi stessi se il lavoro minorile può essere escluso.

La classifica dei rossetti

I rossetti migliori in questo caso non ottengono un punteggio “molto buono” o “buono” ma al massimo “soddisfacente”, come il rossetto 10 di Alverde, Il Benecos Natural, il Lavera 04 e l’Essence Hydra Matte.

Inadeguati invece i rossetti Dr Hauschka, Sante, Catrice shine Bomb.

rossetti migliori

@ÖkoTest

rossetti migliori 2

@ÖkoTest

I prodotti peggiori, considerati “insufficenti” comprendono diversi prodotti di marche molto note (e a volte anche costose):

  • Artdeco Perfect Mat Lipstick 116
  • Chanel Allure Velvet
  • Douglas Absolute Matte 7
  • L’Oréal Color Intense Volume Matte 188
  • Manhattan Lasting Perfection Matte 400
  • Max Factor X Colour Elixir Velvet Matte 35
  • Maybelline Color Sensational Ultimatte 299
  • Rouge Dior Couture Matete 999
rossetti peggiori

@ÖkoTest

rossetti peggiori 2

@ÖkoTest

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Fonte: Öko Test

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