Il deodorante è un prodotto che utilizziamo ogni giorno e, tra l'altro, in un punto delicato del corpo. Ecco perché dovrebbe essere privo di sostanze controverse o potenzialmente irritanti. Ma è così? Non sempre, almeno da quanto emerge da un nuovo test francese
La rivista francese 60 Millions de Consommateurs ha acquistato, analizzato e messo a confronto 22 deodoranti, per scoprire se nella loro composizione vi fossero sostanze potenzialmente dannose per la salute o l’ambiente.
Si trattava di deodoranti sia per donne che per uomini (alcuni utilizzabili anche dagli adolescenti), quasi tutti roll-on e di cui 8 referenze biologiche certificate.
Cosa ha scoperto il test? Che sono in particolare i deodoranti da uomo ad essere i più controversi. Ma anche gli antitraspiranti andrebbero utilizzati con una certa cautela.
Ogni campione è stato valutato con l’aiuto del CosmetoScore, l’equivalente del NutriScore dei prodotti alimentari, che ha permesso di dividere i deodoranti in 5 categorie: dalla A (verde, senza riserva d’uso) alla E (rossa, uso sconsigliato).
Si tratta in pratica di un sistema di valutazione che considera i rischi dei prodotti cosmetici per la salute e l’ambiente, esprimendo appunto un punteggio tramite una lettera e un colore.
I risultati
I risultati in sintesi hanno mostrato che né la certificazione biologica né il target giovane garantiscono prodotti privi di sostanze irritanti o comunque problematiche. Ma sono stati in particolare i deodoranti da uomo ad essere “bocciati”.
Le marche analizzate di deodoranti da uomo: Axe, Mennen, Nivea Men, Brut, Florame sono stati tutti classificati D o E.
C’è poi il deodorante Avène, consigliato dai 12 anni in su, che è stato penalizzato dal test principalmente in quanto conteneva ingredienti inquinanti come:
- polimeri
- siliconi
- ammonio quaternario
- EDTA
Quattro prodotti erano antitraspiranti e sono stati inseriti in una tabella a parte. Il problema che riguarda questa tipologia di deodoranti è, secondo gli esperti francesi, che si usano profumi per mascherare i cattivi odori e spesso si tratta di sostanze sensibilizzanti.
Solo il deodorante Vichy non presentava in etichetta la presenza di alcun “profumo”.
C’è poi il discorso sali di alluminio presenti nei deodoranti antitraspiranti. Come si legge su 60 Millions de Consommateurs:
Contengono spesso conservanti, talvolta sospettati di avere un effetto disgregante endocrino (benzilsalicilato, acido salicilico e benzofenone), e molecole atte a limitare la proliferazione dei batteri responsabili dei cattivi odori. Ma, a differenza degli antitraspiranti, i deodoranti servono solo a prevenire i cattivi odori, non i segni di sudore. Non hanno quindi motivo di contenere sali di alluminio. Al contrario, gli antitraspiranti molto spesso lo contengono perché in realtà non esiste un’alternativa altrettanto efficace. Ma hanno una cattiva fama, perché sono stati sospettati di effetti cancerogeni e di agire come interferenti endocrini.
Cosa fondamentale è ricordare di non usare l’antitraspirante sulla pelle danneggiata, o appena rasata o depilata. Lo stesso avvertimento vale per i deodoranti che contengono alcool che possono provocare irritazione, soprattutto se questo ingrediente è al primo posto nella lista (ciò vuol dire che è quello presente in maggiore quantità nel prodotto).
I deodoranti migliori e peggiori
Tra i deodoranti migliori troviamo principalmente referenze tipiche del mercato francese come Monsavon Bio, Step One, Poupina, Acorelle e Carrefour soft bio.
Tra i peggiori invece sono presenti marche note e vendute anche nel nostro Paese:
- Nivea Fresh Natural
- So bio etic
- Axe provocation (da uomo)
- Avène Body Deodorante Efficacia 24h
- Mennen
- Nivea Men Fresh active O
Per quanto riguarda gli anti-traspiranti promosso è il deodorante Vichy 48 h e l’Etiaxil da uomo, mentre male esce dal test il Cien da uomo venduto alla Lidl.
Fonte: 60 Millions de Consommateurs
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