Queste sono le peggiori aziende dell’anno, “premiate” con il Golden Cactus 2022 in Francia (e c’è anche Buitoni)

La rivista 60 Million de consommateurs anche quest'anno ha premiato con un "cactus d'oro" quelle aziende che nel 2022 si sono fatte notare (ma in senso negativo). Al primo posto non poteva che esserci Buitoni, le cui pizze surgelate hanno causato oltre 50 casi di intossicazione alimentare e la morte di 2 bambini in Francia

Parliamo di aziende note che offrono prodotti o servizi molto conosciuti, e spesso non solo in Francia. Apparentemente “dorate”, queste aziende nel 2022 hanno mostrato di avere in realtà delle “spine” proprio come i cactus.

A rivelare le loro falle più o meno grosse che, in alcuni casi, hanno messo a rischio la salute stessa dei consumatori (pensiamo allo scandalo delle pizze contaminate Buitoni) è anche quest’anno l’originale concorso di 60 Million de consommateurs che ha voluto premiare chi nel 2022 si è distinto, ma in senso negativo.

I giornalisti della rivista dei consumatori francesi hanno assegnato il “premio” tenendo conto dei test fatti nel corso dell’anno, degli studi ma anche delle segnalazioni ricevute dai lettori.

Per il 2022 sono ben 9 le aziende che ottengono un “Golden Cactus”, tra queste al primo posto non poteva che esserci Buitoni.

Ma vediamole una ad una.

Buitoni

Buitoni ha fatto parlare molto di sè a causa dello scandalo delle pizze contaminate dal batterio Escherichia coli che si è verificato in Francia.

Tutto è iniziato il 18 marzo 2022 quando la Nestlé, proprietaria di Buitoni, è stata costretta a richiamare le sue pizze surgelate Fraîch’Up che avevano causato decine di casi di intossicazione alimentare.

Sono stati identificati non meno di 56 casi di sindrome emolitico-uremica (HUS), di cui 55 nei bambini. Due sono morti e altri avranno conseguenze per tutta la vita.

Molto presto i sospetti si sono concentrati sulle condizioni di produzione nello stabilimento di Caudry, nel Nord della Francia. Il primo aprile, il prefetto del dipartimento ha deciso di fermare la produzione e due ispezioni hanno evidenziato “un livello degradato di controllo dell’igiene alimentare” .

Un documento interno avrebbe dimostrato che il batterio E. coli era già stato trovato nella farina, nel 2021, durante un autocontrollo. Nestlé ha però deciso di non trasmettere questi risultati all’autorità di controllo. L’azienda ha dichiarato a 60 Millions che:

Solo le autorità potranno spiegare l’origine della contaminazione. Potrebbe provenire dalla farina, dal momento che E. coli è stato trovato nella farina immagazzinata nei silos.

Ultimamente, comunque, la Buitoni ha potuto riaprire la sua fabbrica. Leggi anche: Nestlè riapre la fabbrica di pizza Buitoni collegata all’epidemia mortale di E. coli che ha ucciso anche due bambini

Adidas

La motivazione del premio ricevuto da Adidas è che l’azienda si è vantata di aver fatto diventare “green” le sue sneakers, pubblicizzandole con frasi tipo “la scarpa da corsa con la minore impronta di carbonio che abbiamo mai creato“, “creata con materiali naturali, riciclati e più leggeri“. Il che non è del tutto vero.

L’associazione Zero Waste France ha fatto le pulci alle scarpe Adidas, scoprendo che solo metà della tomaia è realizzata davvero in materiale riciclato.

Non è la prima volta che questa azienda fa cose del genere. 60 Millions ricorda che nell’estate del 2021, Adidas era stata “smascherata” riguardo alle sue famose Stan Smith che vantavano l’utilizzo di plastica riciclata (peccato però che poi non era riciclabile).

Indexia

Si tratta di una società francese di intermediazione, specializzata in assicurazioni per smartphone e multimedia, che già si è vista recapitare una bella multa (ben 10 milioni di euro) per pratiche commerciali ingannevoli. Ma neanche questo ha scoraggiato il gruppo che è finito nuovamente nel mirino della giustizia.

Dopo aver ricevuto numerose denunce, la Direzione Generale Concorrenza, Consumatori e Prevenzione Frodi (DGCCRF) ha aperto una nuova indagine. I risultati hanno portato ad evidenziare che quando gli abbonati, non sempre accondiscendenti ai servizi (assicurativi o di noleggio), desideravano sospendere gli addebiti diretti, il proprio abbonamento o farsi rimborsare le somme trattenute dopo la disdetta, venivano falsamente indotti a credere che le loro richieste erano state accolte ma non era così.

Disneyland

L’Infinity Annual Pass permette, per la somma di 499 euro, di prenotare e visitare Disneyland Paris senza limiti, ma solo in teoria.

Al momento della prenotazione, infatti, i possessori di pass hanno difficoltà a trovare i biglietti per il week end, mentre prima della pandemia recarsi al parco divertimenti non richiedeva prenotazione.

Lo stesso problema si presenta per i possessori di pass Magic Plus (350 giorni a 369 euro) e Magic Flex (300 giorni a 319 euro). Insomma, al contrario di quello che si potrebbe credere, la priorità viene data ai visitatori unici.

Sony

La sua PS5 è troppo rara e troppo costosa, scrive la rivista francese. Lanciata nel 2020, la console di gioco PlayStation 5 continua a deludere i fan ma dovrebbe essere più facile trovarla nel 2023.

Sony inoltre ha ritenuto opportuno aumentare il prezzo consigliato da 400 a 450 euro, mentre i suoi competitor, Nintendo e Microsoft, non hanno ancora modificato il prezzo delle loro console.

Ocean Spray

Si tratta di un succo di mirtillo che sostiene di essere ricco di vitamina C e antiossidanti, ma non è esattamente così. Il contenuto di vitamina C non supera il 15% dell’assunzione, ed è un po’ troppo basso per vantarsi di essere ricco di questa sostanza.

In tutto questo, il prezzo è aumentato e mentre prima una bottiglia da 1,25 litri costava 2,37 euro, ora una da 1 litro costa 2,46 euro!

Ottici

In media, in Francia un paio di occhiali costa 425 euro, di cui 95 euro restano a carico del paziente. Dal 2020, il sistema sanitario ha consentito ai beneficiari della previdenza sociale di dotarsi di occhiali senza costi aggiuntivi. Gli ottici quindi dovrebbero offrire sistematicamente questa offerta ai propri clienti.

Uno studio di 60 Millions de Consommateurs ha scoperto però che non è così. Nel 2021: su 322 ottici visitati, il 60% ha presentato “poco o mai” un rimborso al 100%.

Canal+

Chi firma un contratto con Bouygues Telecom, Orange o SFR si ritrova abbonato a Canal+ per due anni. Una disavventura vissuta da tanti consumatori nel 2022.

Alcuni si sono ritrovati in questa situazione anche solo dopo aver acquistato un semplice selfie stick da Darty.

Canal+ incolpa di questa situazione i suoi partner commerciali, affermando che spetta a loro garantire il consenso del cliente.

Intermarché

Anche il gruppo di supermercati Intermarché ottiene un Golden Cactus a causa dei pesticidi trovati nel suo tè verde. Forse ricorderete il test effettuato dalla rivista francese sul tè nero e verde di cui anche noi vi abbiamo parlato.

Leggi anche: Tè ai pesticidi: trovato glifosato nelle migliori marche. Twinings il peggiore del test francese

Dall’analisi è emerso che il tè verde alla menta Cotterley di Intermarché conteneva ben quattro residui di sostanze chimiche non autorizzate. Due pesticidi neonicotinoidi (thiacloprid e acetamiprid) e altri due insetticidi: chlorfenapyr e bifenthrin.

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Fonte:  60 millions de consommateurs

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