Un nuovo test svizzero fa luce sulla presenza di sostanze chimiche pericolose all'interno delle salviette umidificate per bambini e rivela i prodotti migliori. Resta però la questione legata all'inquinamento prodotto da questi accessori così utili
Indice
Anche se non possono considerarsi un’opzione sostenibile, le salviette umidificate restano uno degli strumenti più preziosi per curare l’igiene dei più piccoli – soprattutto se si è fuori casa.
Sono già imbevute di detergente e possono essere portate in borsa, per essere sempre pronte all’uso per pulire le manine o il sederino al momento del cambio pannolino.
L’offerta di questi prodotti sul mercato è molto ampia, ma come essere certi di stare scegliendo un prodotto sicuro per il nostro bebè?
Purtroppo, e lo vediamo spesso nei test che condividiamo, non sempre acquistare un prodotto costoso, appartenente a un marchio noto, significa comprare il prodotto migliore.
Lo confermano i risultati emersi dall’ultimo test condotto dalla rivista K-Tipp proprio sulle salviette umidificate: vediamo insieme.
Il test
I ricercatori svizzeri hanno selezionato un campione di 10 confezioni di salviette per neonati, provenienti da supermercati e discount.
Ogni campione è stato sottoposto ad analisi laboratoriali al fine di verificare l’eventuale presenza di ingredienti indesiderati e controversi.
Inoltre, le salviette sono tate testate anche dal punto di vista fisico, per verificarne uniformità e resistenza agli strappi.
I risultati
Iniziamo con una buona notizia: nessuno dei prodotti analizzati contiene tracce di formaldeide, una sostanza chimica controversa che provoca irritazioni della pelle e che è quindi sconsigliatissima quando si tratta di neonati.
Anche la presenza di fragranze allergeniche e polietilenglicoli PEG (anche questi irritanti per la pelle) è molto contenuta e si limita a tre soli prodotti su dieci.
Tuttavia, i tre prodotti che contengono sostanze controverse appartengono tutti e tre a grandi marchi della cosmetica mondiale, ovvero Pampers e Nivea.
In due prodotti Pampers sono stati trovati PEG, mentre le salviette Nivea contenevano alcol benzilico, una sostanza potenzialmente irritante secondo il Comitato per la sicurezza dei consumatori dell’UE.
Le migliori salviette umidificate
Come abbiamo detto all’inizio, non sempre i prodotti più costosi e appartenenti a marchi noti sono i migliori – talvolta è vero il contrario.
Per quanto riguarda le salviette, le vincitrici del test sono le salviette Prix Garantie (COOP Svizzera), che dimostrano una resistenza tre volte superiore rispetto a prodotti più costosi.
Le salviette Prix Garantie sono in vendita solo in Svizzera, ma fra le migliori del test troviamo anche le salviette Lupilu (LIDL), in vendita anche nei supermercati italiani.
Se siete curiosi di leggere l’intera classifica, vi suggeriamo di dare un’occhiata al nostro articolo in merito.
Il problema ambientale delle salviette
Abbiamo visto quali sono le salviette umidificate più sicure per i nostri bambini, perché prive di sostanze chimiche controverse. Tuttavia, resta il problema ambientale legato all’uso di questi prodotti così comodi.
Si tratta comunque di prodotti monouso, che si trasformano in rifiuto dopo un utilizzo che dura pochi minuti. Inoltre, spesso contengono fibre di plastica, un derivato del petrolio altamente inquinante.
Infine, è importante ricordare che le salviette, contenenti o meno fibre di plastica, non devono essere gettate nel WC, ma vanno buttate invece nella raccolta del secco/indifferenziato.
Per chi è orientato all’ecosostenibilità, l’uso di salviette riutilizzabili in cotone rappresenta certamente un’alternativa valida. Queste salviette, tagliate su misura e lavabili, possono essere utilizzate più volte, riducendo significativamente i rifiuti.
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Fonte: K-Tipp
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