Questa caraffa filtrante rilascia nitrati e alluminio, rendendo l’acqua non più potabile: chiesto il ritiro dal mercato

Altroconsumo segnala la caraffa filtrante Klar Fluoride che addirittura peggiora l'acqua potabile filtrata, rilasciando sostanze come ammonio, nitrati e alluminio. Per questo l'associazione ha chiesto il ritiro dal mercato

Compriamo le caraffe filtranti con lo scopo di migliorare la qualità dell’acqua che beviamo, in modo da renderla più pulita e leggera. Tuttavia, in alcuni casi (sporadici, fortunatamente), questi dispositivi possono addirittura peggiorare la situazione, aggiungendo contaminanti pericolosi anziché rimuoverli.

È quanto emerso da un test di Altroconsumo, condotto sulle caraffe più popolari sul mercato. Tra queste, la Klar Fluoride, si è fatta notare, purtroppo in negativo.

Sulle 12 caraffe testate, questa è stata l’unica “bocciata” a causa dei rischi per la salute. La cartuccia della caraffa Klar Fluoride, infatti, è risultata rilasciare sostanze dannose in quantità tali da rendere l’acqua non più potabile. Inoltre, le informazioni fornite in etichetta risultano carenti e potenzialmente fuorvianti.

La caraffa Klar è stata sottoposta a un test approfondito insieme ad altre caraffe per la filtrazione dell’acqua potabile e, sorpresa, dai test è emerso che in pratica inquina invece di purificare.

Altroconsumo segnala il rilascio di:

  • Ammonio: la cartuccia della caraffa Klar Fluoride rilascia importanti quantità di ammonio. Altroconsumo specifica che: “Sebbene il rilascio di ammonio da parte dei sistemi filtranti sia stato giudicato non significativo per la salute da parte dell’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, la caraffa Klar fluoride ne rilascia quantità molto più elevate rispetto ad altre caraffe filtranti
  • Nitrati: come l’ammonio anche queste sostanze vengono rilasciate ad inizio vita della cartuccia e portano alla formazione di piccole quantità di nitriti, molto più tossici per la salute (il limite di legge è 0,5 mg/litro nelle acque destinate al consumo umano)
  • Alluminio: rilasciato durante tutto il ciclo di vita della cartuccia filtrante, il che alla fine porta a valori nell’acqua superiori ai limiti di legge

Per testare le caraffe, l’acqua potabile è stata contaminata con piccole quantità di sostanze, in modo da verificare le capacità di filtrazione e per quanto riguarda l’alluminio, si è visto che la caraffa Klar Fluoride non solo non riesce a ridurre le quantità presenti nell’acqua contaminata appositamente per il test ma addirittura ne aumenta le concentrazioni fino a superare il limite di legge per le acque destinate al consumo umano.

Queste sono le accuse più gravi, ma Altroconsumo segnala anche altri problemi di questa caraffa.

Il manuale afferma che la cartuccia è in grado di mineralizzare l’acqua con selenio, magnesio, potassio e zinco. Tuttavia, i test dimostrano che potassio e magnesio non vengono effettivamente aggiunti e le concentrazioni dell’acqua filtrata sono uguali a quelle dell’acqua non filtrata. Inoltre, non viene menzionato il rilascio di alluminio, che invece è stato rilevato in quantità superiori ai limiti di legge sia con la cartuccia nuova che dopo 2, 4 e 5 settimane di utilizzo.

C’è poi la descrizione delle “palline minerali” come “ricche di antiossidanti che rimuovono i radicali liberi” che è scientificamente infondata e ingannevole per i consumatori. Inoltre, la caraffa manca delle informazioni obbligatorie riguardanti la manutenzione periodica necessaria per garantire la potabilità dell’acqua trattata, come previsto dal Decreto del Ministero della Salute n. 25 del 7 febbraio 2012.

Altroconsumo conclude:

Per tutte queste ragioni la sconsigliamo e chiediamo la sospensione della vendita e l’eventuale ritiro dal mercato da parte delle autorità competenti.

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Fonte: Altroconsumo

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