L'indagine italiana de Il Salvagente sul pollo del supermercato contaminato da salmonelle, aggiunge ora un nuovo tassello, svelando nello specifico di quale variante del batterio si tratta. È una salmonella minore, l'Infantis, resistente agli antibiotici
Pochi giorni fa vi abbiamo parlato della nuova indagine de Il Salvagente sul pollo, che ha individuato in 7 campioni di carne italiana (su 24) acquistata in supermercati e discount la presenza di salmonella.
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L’indagine ci aveva lasciato però con un dubbio: di quale batterio appartenente al genere Salmonella davvero si trattava?
Come scriveva il Salvagente:
Non siamo in grado di stabilire quali salmonelle, maggiori o minori, siano state isolate. (…) La tipizzazione della salmonella rilevata è, mentre abbiamo chiuso il numero in tipografia, in corso e non appena avremo i dati ne daremo notizia e ci confronteremo con i marchi coinvolti.
Ma un’ipotesi in merito era stata già fatta:
È lecito ritenere che non siano presenti le salmonelle maggiori e rilevanti, come le Tiphymurium e Enteritidis, le quali da sempre devono essere assenti nella carne di pollo per il loro elevato impatto sulla salute del consumatore. Più facile, ma questo potremmo confermarlo solo dopo il supplemento di analisi, che si possa trattare di salmonelle minori – non rilevanti sulle quali non è esclusa prossimamente una stretta sanitaria. Correttamente su tutte le etichette viene riportata l’avvertenza obbligatoria di mangiare le carni previa cottura.
Ora sono arrivati gli aggiornamenti in merito e sappiamo che la tipologia di salmonella è una nello specifico.
La salmonella individuata
Dalle più recenti analisi del Salvagente emerge che, in tutti i casi di salmonella rilevati, si trattava dell’Infantis e la cosa è preoccupante in quanto si tratta di un batterio resistente agli antibiotici.
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In merito a questo batterio gli esperti della rivista dei consumatori ricordano che:
Si tratta di una salmonella cosiddetta minore la cui resistenza agli antibiotici (ampicillina) è, secondo l’ultimo rapporto Efsa-Ecdc, pari al 53% quando la media europea è appena del 17%. Un problema in gran parte sottovalutato se pensiamo – fonte Iss – che le salmonelle non rilevanti sono responsabili del 30% delle salmonellosi in Italia. Tanto è vero che il ministero della Salute ha provato a intervenire salvo poi – dopo le proteste delle aziende – innestare la retromarcia.
Della retromarcia del ministero della Salute vi avevamo parlato nel precedente articolo in cui specificavamo che, dopo una prima circolare in cui sembrava diventare operativa sul territorio la norma che vietava di immettere in commercio alimenti che contenevano anche salmonelle minori (o non rilevanti), successivamente questa era stata ritrattata specificando che non aveva valenza attuativa sul territorio.
Chissà se ora la nuova indagine, che collega la presenza di questa salmonella nel pollo al grave problema dell’antibiotico resistenza, non serva a dare una smossa alla questione, facendo affrettare il ministero a prendere nuovi provvedimenti in merito.
Per avere i risultati completi dell’indagine sul pollo fate riferimento al numero di aprile de Il Salvagente.
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Fonte: Il Salvagente
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