Un nuovo studio francese denuncia la presenza di PFAS pericolosi nelle padelle in teflon, in quelle economiche come in quelle più costose - e anche i prodotti in ceramica non sono così sicuri come si pensa
Indice
Pentole e padelle antiaderenti sono diventati negli anni utensili indispensabili nelle nostre cucine, poiché pratici e funzionali – eppure molti non conoscono i pericoli per la nostra salute che si nascondono dietro questi accessori così comodi da usare.
Le proprietà di antiaderenza e resistenza al calore tipiche delle comuni padelle in teflon, infatti, sono spesso dovute alla presenza di PFAS, un gruppo di sostanze chimiche molto pericolose per la nostra salute ma anche per l’ambiente.
Sotto la sigla PFAS (sostanze per- e polifluoroalchiliche) vengono raggruppate numerose sostanze chimiche nate negli anni Cinquanta del secolo scorso e utilizzate in molti ambiti per le loro proprietà antiaderenti, impermeabilizzanti, di resistenza al calore o alle macchie.
Ecco quindi, che gli PFAS sono utilizzati per la produzione di moltissimi oggetti di uso comune – dai capi di abbigliamento ai giocattoli per bambini, dalle pentole ai packaging per gli alimenti fino ai prodotti per l’igiene della persona e della casa.
Purtroppo, però, numerosi studi hanno confermato la pericolosità di queste sostanze per la nostra salute: tacciati di essere potenzialmente cancerogeni e interferenti endocrini, favorirebbero l’insorgenza di patologie croniche quali obesità e diabete – oltre a influenzare la fertilità e lo sviluppo dei feti.
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Ma non solo: a causa della loro struttura chimica estremamente resistente, gli PFAS non si degradano, persistendo nell’ambiente e accumulandosi negli organismi viventi – da qui il loro nome “forever chemicals”.
In altre parole, si accumulano da 70 anni nell’ambiente e di fatto nel nostro corpo, principalmente attraverso il cibo e l’acqua che ingeriamo, ma anche l’aria e la polvere che inaliamo.
Anche se la letteratura scientifica fornisce studi sempre più dettagliati in merito agli PFAS e alla loro pericolosità, queste sostanze non sono state ancora messe al bando, ma continuano a essere utilizzate per la produzione di oggetti che finiscono quotidianamente nelle nostre mani.
È il caso, come abbiamo detto, delle padelle in teflon – che spesso finiscono per rilasciare queste sostanze tossiche nel cibo che mangiamo, con esiti devastanti per la nostra salute.
Una nuova indagine dell’associazione dei consumatori francese Que Choisir squarcia il velo sulla presenza di PFAS nelle padelle in teflon con una nuova indagine, i cui risultati sono tutt’altro che positivi.
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Il test
I ricercatori francesi hanno selezionato un campione di 8 padelle di teflon da 24 centimetri di diametro, includendo sia prodotti di grandi marchi che prodotti più convenienti.
Al campione è stata aggiunta una padella in ceramica, al fine di verificare se un materiale diverso contenesse allo stesso modo sostanze chimiche controverse. Tutte le padelle oggetto del test erano nuove e mai utilizzate prima.
Da ciascuna padella sono state prelevati due campioni di rivestimento interno – uno prima dell’utilizzo e uno dopo averlo riscaldato la padella sul fuoco per 10 minuti ad alta temperatura.
Il risultato positivo è che tutte le padelle in teflon rispettano le normative vigenti: le analisi hanno dimostrato livelli di PFOA, PFOS o anche C9-C14 PFCA nel rivestimento interno sono ben inferiori a 25 µg/kg.
Tuttavia, la normativa vigente non regolamenta tutte le centinaia di sostanze polifluoroalchiliche utilizzate per la produzione di utensili in teflon, ma solo una piccola parte.
I ricercatori hanno indagato la presenza di 70 sostanze chimiche diverse non ancora regolamentate, rilevandone 17. Inoltre, gli autori non stati in grado di studiare la quantità di PFAS che potrebbe filtrare dai rivestimenti antiaderenti negli alimenti e il loro potenziale pericolo.
I risultati
Purtroppo, nessuna padella ha impressionato positivamente gli autori del test, conquistando un giudizio eccellente. La padella Tefal Ingenio è una delle peggiori del test, poiché presenta ben 11 sostanze chimiche.
Le padelle Beka e De Buyer, invece, sono finite in fondo alla classifica perché contenenti entrambe almeno uno PFAS sospettato di essere pericoloso – PFBS rispettivamente (acido perfluorobutansolfonico) e PFHxA (acido perfluoroesanoico).
Ecco la classifica completa delle padelle in teflon:
Di qualità buona troviamo:
- Casa (E. Leclerc), in vendita a un prezzo consigliato di 25,50 euro.
Di media qualità troviamo:
- Carrefour Casa, in vendita a un prezzo consigliato di 12,99 euro.
Segnalate di qualità mediocre le seguenti padelle:
- Ernesto (LIDL) in alluminio, in vendita a un prezzo consigliato di 5,99 euro
- Cristel Cookway, in vendita a un prezzo consigliato di 69,90 euro
- IKEA 365+, in vendita a un prezzo consigliato di 14,99 euro
- Tefal Ingenio ECO resist, in vendita a un prezzo consigliato di 61,00 euro.
Di pessima qualità troviamo invece:
- De Buyer Choc Resto Induzione, in vendita a un prezzo consigliato di 67,50 euro
- Rivestito Beka Chef, in vendita a un prezzo consigliato di 89,00 euro.
La padella in ceramica è più sicura?
Spesso le padelle in ceramica vengono presentate come la soluzione alternativa al teflon e, quindi, priva di PFAS. Ma è davvero così? Per verificarlo, i ricercatori francesi hanno incluso nella loro indagine anche una padella in ceramica: la Renew On di Tefal.
Dei 70 PFAS ricercati ne sono stati rilevati solo tre, e in concentrazioni molto più basse rispetto a quelle rilevate nelle padelle in teflon (fino a 10 volte in meno).
Le padelle in ceramica, però, si attaccano più facilmente al cibo, sono meno resistenti agli urti e al contatto con oggetti appuntiti e, più in generale, durano meno nel tempo.
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Fonte: Que Choisir
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