Il nuovo test del Salvagente su 12 patatine surgelate da cuocere in forno o da friggere, mostra che non tutte le marche sono uguali. In alcuni casi sono state trovate tracce di pesticidi o presenza di acrilammide mentre altre referenze presentavano dei difetti di cottura
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Quando ci viene voglia di mangiare patatine fritte, sarebbe consigliabile acquistare delle patate fresche così da prepararcele da soli in casa, scegliendo anche un olio di qualità. Non sempre però questo è possibile, ecco allora che in supermercati e discount spopolano le patatine surgelate, pronte da mettere in forno o friggere in pochi minuti.
Proprio su questo prodotto, molto amato da grandi e piccini, si è concentrato un nuovo test della rivista Il Salvagente che ha confrontato 12 patatine surgelate (adatte o consigliate per la preparazione in forno) per valutarne la qualità in cottura e a caccia di acrillammide o eventuali tracce di pesticidi.
Ad essere analizzati sono stati i seguenti prodotti:
- Carrefour – Patatine fritte a fiammifero speciale forno
- Conad – patatine da forno
- Coop – Patate da forno prefritte surgelate
- Esselunga – Patate da forno prefritte surgelate
- Eurospin – Delizie del sole patatine
- Findus – Pat bon
- Lidl – Harvest basket patatine fritte
- McCain – Le patatine originali supercroccanti anche in forno
- MD – Le specialità di Beppe patate da forno
- Pam – Patate da forno prefritte surgelate senza glutine
- Pizzoli – Patasnella da sempre in forno
- Todis – Bontà dell’orto patatestick da forno prefritte
I risultati
Dall’analisi è emerso che i prodotti possono essere molto diversi tra di loro. Sono 4 le patatine che non ottengono la sufficienza e deludono soprattutto in quanto a cottura. Si tratta delle seguenti referenze:
- Pam
- Todis
- Lidl
- Findus
Sulla rivista infatti si legge che:
Seguendo attentamente le modalità e i tempi consigliati dal produttore e riportati in etichetta, ben 4 patatine (a marchio Pam, Todis, Lidl e le Pat Bon Findus) sono risultate ancora crude.
Le patatine Lidl sono risultate invece le migliori in un recente test condotto in Francia, ma in questo caso si valutavano parametri differenti e la referenza è stata premiata in particolare per la semplicità della ricetta, contiene infatti solo due ingredienti: patate e olio di semi di girasole.
Nel nuovo test si specifica poi una cosa importante:
In questo caso (si fa riferimento ai 4 prodotti considerati peggiori in quanto a cottura n.d.r) non abbiamo misurato il valore dell’acrilammide, il composto ritenuto “probabile cancerogeno” che si forma per effetto della reazione di Maillard cuocendo a temperatura superiore a 120 gradi cibi ricchi di amido (zuccheri) come le patate, perché il dato sarebbe stato falsato dal fatto che la cottura non era terminata.
Per gli altri campioni, invece, questo livello è stato misurato dopo che le patatine avevano raggiunto la cottura perfetta per poter essere servite. I risultati, scrive Il Salvagente, mostrano una situazione abbastanza variegata: si va da un minimo di 71 ad un massimo di 473 microgrammi per chilo (delle patatine Conad).
Si tratta di valori assolutamente legali e al di sotto del valore guida fissato dall’Efsa per questo tipo di prodotto (500 mcg/kg). Importante specificare che si tratta appunto di un valore guida in quanto l’Ue, nonostante consideri l’acrilammide genotossica e sostanza che può aumentare il rischio cancro, non ha ancora fissato un limite di legge vincolante.
Come si legge sul Salvagente:
La soglia al di sotto della quale l’industria si deve tendere nella produzione di patatine viene rivista periodicamente (nel 2018 per le stick era di 600 mcg/kg) ma questo non è sufficiente per tutelare la salute dei consumatori.
Negli ultimi anni, la scelta di particolari varietà di patate e innovative procedure di lavorazione hanno consentito di ridurre il contenuto di acrilammide ma, come si nota in questo test, non tutti i produttori sono ancora riusciti ad abbattere drasticamente la presenza di questa sostanza nelle loro referenze.
Come limitare il rischio acrilammide
Dato che l’acrilammide è un contaminante che si crea ogni volta che si cuociono ad alte temperature cibi ricchi di amido, il consiglio è quello di cuocere le patatine surgelate in forno, in modo da poter calibrare meglio la temperatura evitando picchi, cosa ben più difficile da fare se scegliamo di friggerle.
Rimaniamo poi sempre dell’idea che le patatine andrebbero consumate con moderazione e che è sempre meglio prepararle in casa. A questo proposito potete provare anche delle golose varianti.
Le patatine surgelate contengono pesticidi o altri ingredienti sgraditi?
Fortunatamente, il test mostra che le patatine surgelate generalmente non presentano un problema di pesticidi. Solo in 2 casi (Coop e MD) sono state trovate tracce di fitofarmaci ma ben al di sotto dei limiti di legge.
In merito alla presenza di altri ingredienti “sgraditi”, la maggior parte dei prodotti contengono sono patate e olio di girasole ma alcuni invece hanno una lista più lunga di ingredienti. È la referenza Carrefour ad avere il primato in questo senso, nella lista compaino ad esempio estratto di lievito, destrosio, agenti lievitanti: difosfati e carbonato di sodio (nonostante questo non è tra le marche ultime in classifica).
Anche i prodotti Esselunga e MD contengono destrosio, un zucchero semplice utilizzato come stabilizzatore così da far rimanere le patatine nella loro forma perfetta. In pratica i vari additivi che alcune marche utilizzano, tra cui anche fosfati, servono proprio a mantenere della giusta consistenza e colore le patatine. Ma naturalmente, sarebbe bene scegliere prodotti che siano il più possibile semplici.
Per conoscere nel dettaglio tutti i risultati del test sulle patatine fate riferimento al nuovo numero del Salvagente.
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Fonte: Il Salvagente
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