Pasta e biscotti di farro: il test svela che 1 prodotto su 5 è “tagliato” con il frumento

In alcuni prodotti, il farro è mischiato con una certa percentuale di frumento. È quanto scoperto da un'indagine condotta in Germania

Sempre più apprezzati dai consumatori sono pane, biscotti o pasta a base di farro. In Germania le autorità pubbliche si sono però accorte che circa 1 prodotto su 5 è in realtà “tagliato” con del tradizionale e ben più economico frumento.

Quando acquistiamo prodotti a base di farro siamo convinti che quel pacco di pasta, pane o biscotti sia realizzato al 100% con questo cereale. In realtà un’indagine condotta dal Chemical and Veterinary Investigation Office Freiburg (CVUA) ha scoperto che non è sempre così.

Il CVUA ha esaminato un totale di 133 campioni di alimenti a base di farro, farro antico e farro monococco venduti in Germania, scoprendo in alcuni prodotti un’adulterazione da “frumento”, cioè da grano tenero convenzionale.

Grazie ad un nuovo metodo il CVUA, Insieme al Laboratorio cantonale di Zurigo e all’Ufficio statale bavarese per la salute e la sicurezza alimentare, ha differenziato tutti i tipi di farro testati dal frumento tenero e ha fatto una quantificazione affidabile della contaminazione da frumento.

I risultati hanno mostrato che la metà dei campioni era contaminata solo a bassi livelli da frumento tenero (5% o meno). Nel 28% dei casi la contaminazione era tollerabile (fino al 10%) ma 29 su 133 campioni (ovvero il 22%) mostravano invece una contaminazione significativa da frumento tenero che andava dal 10 al 20%.

Il termine “farro” è stato giudicato ingannevole dalle autorità tedesche, soprattutto nel caso di proporzioni di contaminazione superiori al 20%.

L’utilizzo del frumento ovviamente presenta un vantaggio economico per i produttori. Per il farro, infatti, la resa è minore e anche l’estrazione del chicco è più complessa. Questo fa sì che i prezzi di produzione siano di circa il 25% superiori a quelli del frumento.

farro contaminazione grano

@ua-bw.de

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Ma considerando che i consumatori sono anche disposti a pagare un prezzo più alto per i prodotti realizzati con il farro, il controllo delle miscele utilizzate per gli alimenti (anche alla luce dei risultati di questa indagine) sembra essere più che mai dovuto, proprio per proteggere il consumatore da possibili inganni.

Tra l’altro il CVUA specifica che:

Non esistono valori limite ancorati nella normativa alimentare per un contenuto tollerabile di frumento tenero nel farro.

A causa dei risultati eclatanti ottenuti, il CVUA ha fatto sapere che le indagini proseguiranno nel 2022.

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Fonte: CVUA Friburg

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