Passate di pomodoro: nel test pesticidi trovati solo in questo marchio (e non ti stupirà sapere qual è)

Il nuovo test della rivista Il Salvagente ha analizzato 20 passate di pomodoro, tra le più note e utilizzate in Italia, bocciando sostanzialmente un solo marchio noto, in quanto contiene tracce di 3 pesticidi (anche se entro i limiti di legge)

La passata di pomodoro è sempre presente nelle nostre case, un prodotto versatile che utilizziamo quotidianamente (o quasi) ma di cui spesso non conosciamo bene tutte le caratteristiche e che magari abbiamo difficoltà a scegliere al supermercato vista l’ampia disponibilità e al di là delle offerte allentanti sui vari marchi.

Per aiutarci è arrivato ora un nuovo test del Salvagente che ha analizzato 20 passate di pomodoro, acquistate in supermercati o discount (e anche biologiche), con l’obiettivo di valutarne qualità e sicurezza.

Il laboratorio incaricato dell’indagine è andato alla ricerca di:

  • micotossine
  • pesticidi
  • metalli pesanti (nichel e cromo)

Oltre ai contaminanti, tutte le passate sono state sottoposte ad alcune prove merceologiche, utili a valutarne meglio la qualità. Tra queste, ad esempio, l’analisi dei Gradi Brix che devono essere compresi tra 5° e 12° (più sono alti e maggiore è la qualità della passata) o della Consistenza di Bostwick che valuta la concentrazione di acqua all’interno della passata.

Le passate analizzate

Queste le marche di passate analizzate dal test:

  • Carrefour
  • Cirio
  • Coop (anche Viviverde)
  • De Cecco
  • De Rica
  • Esselunga (anche bio)
  • Eurospin (anche bio)
  • Lidl
  • MD
  • Mutti
  • Petti
  • Pomì
  • Star
  • Todis (anche bio)
  • Valfrutta (anche bio)

I risultati

Stavolta i risultati del test sono molto buoni e praticamente tutti prodotti sono stati promossi, con voti più o meno alti.

Una buona notizia è che tutte le passate analizzate utilizzano pomodori 100% italiani, sono risultate prive di micotossine e pesticidi (con una sola importante eccezione che corrisponde all’unico prodotto “bocciato” che vi sveleremo più in basso).

In quanto ad ingredienti aggiunti, ci sono alcune marche che non utilizzano neanche acido citrico, probabilmente perché la materia prima non ne aveva bisogno. Si tratta dei prodotti a marchio De Rica, Esselunga, Eurospin, Mutti, Petti, Pomì e Star.

Per il giudizio finale è stata considerata anche la presenza del sale che ha pesato per un 10%. Quasi tutte le marche effettivamente aggiungono questo ingrediente ma in quantitativo differente. Il Salvagente osserva che si va:

da un minimo di 0,12 grammi per 100 grammi di prodotto (Eurospin Amo essere biologico) a un massimo di 0,67 grammi (Petti). Tuttavia ci sono anche produttori che scelgono di non spingere la sapidità del prodotto e rinunciano al sale. Nel nostro panel sono solo Coop (Vivi Verde bio) ed Esselunga (Passata rustica).

La passata di pomodoro peggiore

Come dicevamo, tutte le passate sono risultate più o meno buone, ad eccezione di quella del marchio Petti (che forse ricorderete è stata al centro di un vero e proprio scandalo negli scorsi anni ). In questo prodotto il laboratorio ha individuato 3 pesticidi che – sottolineiamo e ribadiamo – erano al di sotto dei limiti di legge.

Nonostante questo il voto finale è stato penalizzato, in quanto le altre sono riuscite ad essere completamente “pulite”.

Ma quali pesticidi conteneva il campione di passata Petti analizzato? Si tratta di:

  • dimethomorph, un fungicida molto usato nelle coltivazioni di pomodoro ma sospettato di essere un antiandrogeno nell’uomo.

Scrive il Salvagente:

Tracce del suo impiego sono state rinvenute nelle passate di Petti, Mutti, Pomì, Cirio, De Rica, MD e Coop. Fatta eccezione di questa minimale contaminazione, possiamo dire che i campioni analizzati sono “puliti” dal punto di vista dei pesticidi.

La passata Petti, però, oltre al dimethomorph conteneva anche piccole tracce di:

  • azoxystrobin, fungicida, tossico per l’ambiente acquatico
  • propamocarb, ungicida, sospetto mutageno e cancerogeno

Il Salvagente specifica:

Le concentrazioni sono sempre tutte al di sotto del limite di legge ma trovare un campione – l’unico – con tre residui è sicuramente il sintomo di trattamenti in campo un po’ troppo ricorrenti. Inoltre, nonostante Efsa al momento abbia escluso effetti diretti sulla salute sul cosiddetto effetto cocktail, il principio di precauzione e più studi sulla compresenza di basse concentrazioni di più principi attivi nello stesso alimento ci invitano a non abbassare la guardia.

Per i risultati completi del test sulle passate di pomodoro potete acquistare l’ultimo numero del Salvagente.

Fonte: Il Salvagente

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