Quali sono le migliori padelle antiaderenti in commercio? Ha provato a rispondere a questa domanda il nuovo test di K-Tipp che "boccia" un modello venduto da Ikea
Le padelle antiaderenti sono uno strumento tanto utile quanto controverso. Ne abbiamo parlato più volte in precedenti articoli, chiedendoci tra le altre cose se sono davvero sicure.
Forse ricorderete uno studio recente che ha mostrato come le padelle antiaderenti in teflon, in alcuni casi, possano rilasciare microplastiche. Leggi anche: Padelle antiaderenti in teflon: se rovinate possono rilasciare microplastiche pericolose, l’allarme in un nuovo studio
Oggi torniamo sull’argomento in seguito all’uscita di un nuovo test sulle padelle antiaderenti, condotto dagli esperti di K-Tipp che hanno messo alla prova 12 modelli.
Come ricorda la rivista dei consumatori svizzeri, le padelle antiaderenti vengono chiamate anche padelle in teflon:
Teflon è un marchio per i rivestimenti in politetrafluoroetilene (PTFE). Questa è una plastica utilizzata per la maggior parte dei rivestimenti antiaderenti sulle padelle. Il tessuto è resistente alla temperatura, non danneggiato da acidi e oli e il cibo non si attacca.
K-Tipp ha incaricato il laboratorio dell’IPI Institute for Product Research di Stoccarda di analizzare le padelle in quanto a:
- Distribuzione del calore: per misurarne l’uniformità
- Ritenzione del calore: la padella è stata riscaldata a 200 gradi e poi è stata misurata la temperatura della parte centrale dopo 10 minuti
- Tempo di riscaldamento: quanto tempo impiega il centro della padella a raggiungere i 180 gradi
- Durata dei rivestimenti antiaderenti
- Resistenza ai graffi
- Test della frittata: gli esperti hanno preparato le frittate e valutato l’uniformità della doratura
- Manipolazione: quanto sono comode le padelle in mano
- Rischio di ustioni: quanto si surriscalda il manico della padella
I risultati
La padella vincitrice del test è la “Inox Superior Kuhn Rikon” venduta dalla Coop Elvetica e quindi ci interessa relativamente (a meno che voi non viviate in Svizzera).
Ma anche altre padelle si sono rivelate di buon livello: si aggiudicano il secondo posto marchi noti come Silit, Tefal e Greenpan.
Due invece le padelle peggiori e tra queste la “Hemkomst” di Ikea (l’altra è la “Padella 28 cm” di Crofton venduta da Aldi).
Qual è il problema? K-Tipp scrive:
La distribuzione del calore della padella Ikea era scarsa e il manico in metallo raggiungeva i 60 gradi. A questa temperatura puoi scottarti la mano. Ikea scrive quindi nelle istruzioni per l’uso che dovresti usare un guanto da forno per spostare la padella.
La padella Aldi, invece, non era abbastanza robusta: dopo il test di resistenza, parti del rivestimento si erano consumate. Ciò ha influito sulle proprietà antiaderenti.
Le padelle antiaderenti sono rischiose?
Secondo l’Ufficio federale tedesco per la valutazione dei rischi, non vi è alcun pericolo per la salute utilizzando correttamente pentole e padelle in teflon. Solo a circa 360 gradi il PTFE può decomporsi e rilasciare sostanze tossiche. Se le pentole sono piene di cibo, tali temperature difficilmente possono essere raggiunte.
È quindi importante che le pentole rivestite non vengano riscaldate quando sono vuote.
K-Tipp inoltre specifica che:
l’Ufficio federale tedesco per la valutazione dei rischi lo classifica come innocuo per la salute se piccole particelle si staccano da un rivestimento graffiato e vengono ingerite mentre si mangia. Perché il corpo non digerisce le particelle di PTFE e le espelle invariate.
Seguici su Telegram | Instagram | Facebook | TikTok | Youtube
Fonte: K-tipp
Leggi anche:
- Padelle antiaderenti, ora sono davvero senza Pfas? I modelli promossi e bocciati del test francese
- Gli PFAS contenuti nelle padelle antiaderenti (e non solo) favoriscono l’aumento di peso
- Quali sono le migliori pentole e padelle? Le più sicure secondo la scienza
- Questi oggetti da cucina che utilizziamo ogni giorno rilasciano Pfas nel cibo e aumentando il rischio di cancro