Un nuovo test mostra come le olive nere sono spesso troppo addizionate con ferro per farle sembrare mature e più scure
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Le olive sono un alimento ricco di nutrienti ma, purtroppo, contengono anche additivi. Un nuovo test realizzato confrontando diverse marche di olive verdi e nere mostra come, in particolare quest’ultime, troppo spesso vengono addizionate con composti di ferro.
Le olive sono considerate uno spuntino salutare. Non solo contengono vitamine e sali minerali, ma sono ricche anche di preziosi acidi grassi insaturi e polifenoli. Tutto questo però è vero a patto che si consumino olive di qualità, cosa che non sempre è possibile acquistando dalla grande distribuzione.
Lo dimostra un nuovo test della rivista svizzera Gesundheits tipp che ha messo a confronto 20 varietà di olive verdi e nere denocciolate provenienti da Spagna, Grecia e Italia.
Analizzando i campioni, gli esperti di laboratorio sono andati in particolare alla ricerca di:
- Polifenoli: sostanze che proteggono le piante dai predatori o ne determinano il colore. La maggior parte dei polifenoli sono salutari per le persone: proteggono il cuore e i vasi sanguigni e possono diminuire il rischio di cancro.
- Ferro: le olive nere sono spesso colorate con gluconato o lattato di ferro. La quantità massima consentita è di 150 milligrammi per chilo. Nessuno dei prodotti testati ha superato questo valore ma dato che i produttori aggiungono gli additivi solo per ragioni estetiche e le persone assumono ferro anche attraverso altri alimenti, sono state penalizzate le olive che lo contenevano a livelli più alti.
- Pesticidi: tutti i campioni di olive sono stati testati per oltre 600 pesticidi e i loro prodotti di degradazione.
I risultati
Solo 5 prodotti hanno ottenuto “molto buono” o “buono”, 13 sono stati considerati “sufficienti” mentre 2 vengono “bocciati” dal test.
Le olive nere (in particolare quelle biologiche) contenevano la maggior parte dei polifenoli salutari. Quelle mature contenevano, in media, da due a tre volte più polifenoli delle olive verdi.
Il problema però è che non tutte le olive nere sono mature e la rivista segnala infatti che spesso contengono troppo ferro. Come mai? Molti produttori raccolgono le olive quando non sono mature, perché più facili da lavorare, e le trattano con ossigeno e sali di ferro. Questo rende le olive scure e le fa sembrare mature.
È infatti proprio lo stato di maturazione a determinare il colore delle olive. Ciò significa che più a lungo il frutto rimane sull’albero e più scuro diventa. Le olive mature sono brunastre o viola scuro o nere, più morbide e hanno un aroma delicato.
Le olive verdi non sono una cultivar a sé stante, ma piuttosto frutti raccolti acerbi e, come già detto, i produttori spesso colorano le olive verdi di nero intenso per farle sembrare mature. La legge lo consente ma, come scrive la rivista svizzera:
durante il processo di tintura si sviluppa anche l’acrilammide, che può causare il cancro. Studi in Germania hanno dimostrato che tali olive possono contenere tanta acrilammide quanto le patatine fritte. Le olive nere mature hanno circa 280 chilocalorie per 100 grammi, le olive verdi o annerite artificialmente circa la metà. Motivo: durante la maturazione, i grassi sani si sviluppano nel frutto.
Le olive nere a marchio “Baresa” di Lidl e le olive nere “Polli” di Migros contenevano il maggior contenuto di ferro: circa 14 milligrammi per 100 grammi.
Per quanto riguarda le tracce di pesticidi, ad eccezione delle olive “Baresa”, tutti i campioni ne erano privi. Nel prodotto venduto da Lidl sono stati trovati residui di cialotrina e trifloxystrobin. Entrambe le sostanze sono tossiche per l’uomo, i mammiferi, i pesci e gli uccelli. Secondo l’Università dell’Hertfordshire, in Inghilterra, ci sono prove che la trifloxistrobina può avere effetti negativi sulla riproduzione o sulla fertilità.
In quanto a contenuto di sale, infine, il test segnala che vi sono molte differenze da prodotto a prodotto e che vale la pena controllare questo aspetto nella tabella nutrizionale.
Un consiglio sempre valido è comunque quello di sciacquare le olive sotto il rubinetto prima di mangiarle, questo semplice escamotage consente di abbassare il contenuto di sale.
Come scoprire se le olive sono addizionate con ferro
È molto semplice, basta leggere le etichette. Nell’elenco degli ingredienti troverete gli additivi utilizzati sulle olive, nel caso del ferro: gluconato di ferro, lattato di ferro, E579 o E585. I produttori non indicano però quanti di questi additivi utilizzano. Il che è un problema.
Come ha dichiarato l’esperta di nutrizione Lioba Hofmann:
Grandi quantità possono essere problematiche per le persone con la rara emocromatosi, malattia da accumulo di ferro. Troppo ferro può anche favorire le infezioni e la progressione del cancro al colon.
Se vogliamo mangiare delle olive davvero di qualità dovremmo scegliere quelle maturate in maniera naturale.
Le olive migliori e peggiori
Le olive che hanno ottenuto i punteggi migliori sono le Naturplan, Il Viaggiatore Goloso, Epikouros e Alnatura Origin, per quanto riguarda le varietà nere. Per le verdi, invece, buono ottengono solo le olive Dumet.
Le due olive peggiori del test sono nere. Si tratta di:
- Polli
- Baresa (Lidl)
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Fonte: Gesundheits tipp
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