Olio di soia venduto come extravergine: era addizionato con la clorofilla

Vendevano anche all'estero olio di semi di soia, aggiungendo clorofilla e spacciandolo per olio evo.

Olio di soia spacciato per extravergine di oliva. Avevano aggiunto della clorofilla e così contraffatto l’olio arrivava in gran parte d’Italia, anche a rinomati ristoranti, e in Germania, con prezzi molto più bassi e concorrenziali rispetto all’effettivo valore di mercato.

È quanto emerge dall’operazione “Oro giallo” condotta dai carabinieri del Nas, che hanno eseguito 24 misure cautelari, 17 delle quali a Cerignola, in provincia di Foggia.

L’indagine è partita da un’ispezione effettuata in una rivendita di generi alimentari di Foggia, da cui è venuta fuori l’esistenza di una organizzazione che avrebbe gestito il traffico di grosse quantità di olio di semi, di soia o di girasole, a cui sarebbero stati aggiunti clorofilla e betacarotene, per renderlo simile all’olio evo.

La vendita sarebbe avvenuta soprattutto nelle regioni del nord Italia, nel Lazio, in Puglia e in Germania e la base dell’organizzazione, con tanto di base logistica della sofisticazione, era in un oleificio di Cerignola. Gli indagati avrebbero creato delle false società che sostenevano di produrre l’olio di oliva extravergine in frantoi che però risultavano inesistenti.

“Con la produzione di extravergine Made in Italy che ha raggiunto quest’anno i minimi storici a causa delle gelate di febbraio 2018 e gli effetti drammatici della Xylella con il crollo in maniera incontrovertibile della produzione di olive di oltre il 60%, è aumentato il rischio di frodi e sofisticazioni a danno del vero Made in Italy che colpiscono i produttori agricoli e i consumatori, allarme che avevamo lanciato sin dall’anno scorso a seguito della peggiore campagna olivicola in Puglia degli ultimi 25 anni”, denuncia il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia.

olio nas

Come essere sicuri, allora, che quello che si sta comprando sia effettivamente olio extravergine di oliva? Innanzitutto è necessario diffidare dei prezzi troppo bassi (i prodotti venduti a meno di 7/8 euro al litro vanno evitati), guardare con più attenzione le etichette e acquistare extravergini a denominazione di origine Dop, quelli in cui è esplicitamente indicato che sono stati ottenuti al 100% da olive italiane o di acquistare direttamente dai produttori olivicoli o nei frantoi.

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Germana Carillo

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