Olio di soia spacciato per extravergine pugliese: nuova maxi-truffa sventata in Toscana

Oltre 16 le tonnellate di olio sequestrate: era olio di soia spacciato per olio extravergine addizionato con clorofilla e betacarotene.

Olio di soia spacciato per extravergine di oliva pugliese: in realtà addizionato con clorofilla e betacarotene e così contraffatto era destinato al circuito commerciale toscano. Oltre 16 le tonnellate di olio sequestrate e più di 10 gli indagati.

Indirizzato a ristoranti, bar, panifici, venditori all’ingrosso di alimenti – in almeno 11 casi compiacenti – della Toscana, il giro di olio di semi reso simile all’olio extravergine di oliva è stato scoperto dal Nas di Firenze tra Toscana e Puglia, che hanno portato all’arresto ai domiciliari di due persone (una a Cerignola, in provincia di Foggia, e una a Montespertoli, Firenze), con l’accusa di riciclaggio e ricettazione di ingenti quantità di olio di semi etichettato fraudolentemente come olio extravergine di oliva.

Nelle indagini del Nas di Firenze, a cui hanno collaborato il Nucleo di Foggia e i carabinieri dei comandi provinciali di Firenze e Foggia oltre all’Istituto Centrale Repressione Frodi, è stato documentato il flusso di 50 tonnellate di olio sofisticato di cui sono state sequestrate 16 tonnellate per impedirne la commercializzazione illecita.

In più, sono stati individuati i depositi dove l’olio veniva stoccato in attesa di essere venduto e i presunti prestanome indagati avrebbero permesso l’uso del marchio di loro società, risultate inesistenti o non più operative, da parte dell’arrestato di Cerignola che realizzava materialmente la sofisticazione e il confezionamento di lattine e bottiglie di olio apponendo le etichette di quelle stesse società.

Insomma, un’altra frode alimentare si è consumata sotto i nostri occhi. Se volte essere sicuri che quello che si sta acquistando sia effettivamente olio extravergine di oliva, diffidate dei prezzi troppo bassi (i prodotti venduti a meno di 7/8 euro al litro vanno evitati), leggete attentamente le etichette e acquistate extravergini a denominazione di origine Dop, quelli in cui è indicato che sono stati ottenuti al 100% da olive italiane.

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Germana Carillo

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