Non solo fanno male, i cibi ultra-processati possono creare dipendenza: la conferma in un nuovo studio

Un adulto su sette e un bambino su otto potrebbero essere dipendenti da cibi ultra-processati, è quanto emerge da una nuova importante revisione di studi precedenti condotti in 36 Paesi diversi

I cibi ultra-processati (UPF) sono diventati parte integrante delle diete moderne e ciò preoccupa gli esperti. Questi alimenti, infatti, subiscono un’elevata trasformazione industriale, spesso risultando ricchi di additivi, conservanti, zuccheri e grassi.

Parliamo di una vasta gamma di prodotti, tra cui bevande gassate, snack e dolci confezionati e cibi pronti, solo per citarne alcuni.

L’aumento della popolarità di questi alimenti è dovuto principalmente alla loro praticità, al sapore altamente gratificante e al costo relativamente basso. Tuttavia, questa comodità ha un prezzo significativo per la salute umana e l’ambiente.

Ora un nuovo studio, in realtà una revisione di ricerche precedenti, ci rivela un particolare che forse potevamo già intuire da soli: proprio per le loro caratteristiche, i cibi ultraprocessati tendono a creare dipendenza.

Secondo gli esperti, che hanno analizzato 281 studi provenienti da 36 Paesi diversi, il consumo di cibi ultra-processati potrebbe, in alcune persone, generare desiderio intenso, sintomi di astinenza oltre che un minore controllo sull’assunzione e l’uso continuato.

In parole povere, alcuni alimenti ultra-processati potrebbero avere proprietà simili a quelle delle sostanze che creano dipendenza. Alla base di questa situazione vi sarebbe sia la composizione a base di carboidrati e grassi raffinati, sia la velocità con cui questi nutrienti raggiungono l’intestino. Inoltre, anche gli additivi alimentari, che vengono utilizzati per migliorare il gusto e la consistenza di questi prodotti, potrebbero potenziarne gli effetti sulla dipendenza.

Tuttavia, gli esperti avvertono che non tutti gli alimenti ultra-processati hanno lo stesso potenziale di creare dipendenza, alcuni potrebbero innescarla più di altri. Come hanno dichiarato i ricercatori:

Gli alimenti ultra-processati ricchi di carboidrati raffinati e grassi aggiunti sono altamente gratificanti, attraenti e consumati in modo compulsivo possono creare dipendenza.

Più nello specifico, dall’analisi emerge che la dipendenza dagli alimenti ultra-processati colpisce il 14% degli adulti a livello globale, mentre il 12% dei bambini potrebbe essere a rischio.

Insomma un problema rilevante, considerando che tante altre ricerche hanno dimostrato che questa tipologia di alimenti può avere ripercussioni sulla salute.

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La nuova revisione è più che mai importante in quanto, come ha dichiarato una delle autrici, Ashley Gearhardt, professoressa di psicologia presso l’Università del Michigan negli Stati Uniti:

Riconoscendo che alcuni tipi di alimenti trasformati hanno le proprietà di sostanze che creano dipendenza, potremmo essere in grado di contribuire a migliorare la salute globale.

In pratica, se quanto scoperto fosse confermato (sono necessari infatti ulteriori studi prima di arrivare a conclusioni certe), potrebbe portare a cambiamenti nelle politiche sociali e cliniche per affrontare il crescente problema dell’abuso di cibi ultra-processati a vantaggio della salute pubblica.

Chissà che in futuro non vedremo comparire nuove etichette su alcuni cibi in cui è indicato “può creare dipendenza”!

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Fonte: BMJ / The Guardian

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