Non farti sedurre dagli sconti: ti spieghiamo perché preferire il Buy Nothing Day al Black Friday

Per molte persone resistere agli allettanti sconti del Black Friday è una sfida difficile, ma il Buy Nothing Day, un modo alternativo di vivere questa giornata, ci ricorda le conseguenze ambientali e sociali del consumismo sfrenato, invitandoci ad essere parte di quel cambiamento che non alimenta la cultura dell'usa e getta

Nato e cresciuto negli Stati Uniti, il Black Friday è diventato nel tempo un appuntamento atteso in tutto il mondo, ogni anno milioni di consumatori aspettano questa giornata per approfittare di sconti e offerte allettanti per acquistare elettrodomestici, vestiti o oggetti di vario genere.

Ma non è “tutto oro quel che luccica”, in diversi articoli vi abbiamo spiegato perché non cadere nel tranello del Black Friday, una giornata (che poi si prolunga anche oltre) di shopping sfrenato che impatta davvero molto sull’ambiente, ci fa spendere comunque più del dovuto e soprattutto ci mette di fronte a finte necessità, nell’ottica del consumo e della cultura dell’usa e getta.

Il fascino di acquistare prodotti a prezzi ridotti può essere irresistibile, ma spesso ciò porta a una corsa sfrenata per accaparrarsi beni di consumo di cui non si ha effettivamente bisogno. L’effetto che si ottiene è un aumento della produzione, con conseguente impatto sull’ambiente e sulla società.

Il Black Friday, infatti, inevitabilmente si traduce in un aumento significativo dei rifiuti, dato che molte persone acquistano prodotti in maniera compulsiva. Ma non è ancora tutto.

I nostri acquisti nell’arco della settimana del black friday, come stimato lo scorso anno dalla SIMA, faranno schizzare i livelli di inquinamento, contribuendo all’immissione in atmosfera di circa 400mila di tonnellate di CO2 a livello globale. In questa stima sono stati considerati sia il trasporto dei prodotti ordinati online e provenienti da varie parti del mondo, sia la maggiore circolazione di autoveicoli privati, con conseguenze negative sull’inquinamento atmosferico e sulla crisi climatica.

Leggi anche: Il Black Friday costerà davvero caro all’ambiente: oltre 400mila tonnellate di CO2 in più rilasciate in atmosfera

Tra l’altro si rischiano anche truffe, se non si acquista su siti affidabili e non si presta particolare attenzione. Leggi anche: Black friday: attenzione alle truffe e ai falsi siti di vendita online, ecco come evitare fregature

Cos’è il Buy Nothing Day

In alternativa a questa dinamica che ci spinge a comprare, comprare, comprare, è nato già da tempo un movimento che invita le persone a riflettere sulle implicazioni del consumismo sfrenato e a considerare alternative più sostenibili. Si tratta del “Buy Nothing Day” (Giornata del Non Acquisto), un’iniziativa che cerca di contrastare l’ossessione dello shopping e promuovere una prospettiva più consapevole.

Nato dall’iniziativa di Adbusters, un’organizzazione no-profit con sede in Canada, nei primi anni ’90, il Buy Nothing Day è in poco tempo diventato di portata internazionale ed è attualmente celebrato in oltre 50 Paesi. L’essenza di questa iniziativa è una sfida diretta alla cultura del consumismo, e invita i partecipanti a staccare la spina dagli acquisti per almeno un giorno. Per alcuni, diventa un’occasione di festa, mentre per altri è una celebrazione diffusa per le strade; l’unico requisito per partecipare è però trascorrere la giornata senza spendere.

Nel Regno Unito, la campagna e il sito web sono stati lanciati nel 2000 da Michael Smith, un graphic designer appassionato delle questioni ambientali ed etiche. Il messaggio di base è sempre rimasto chiaro: “Acquista meno, vivi di più”. Dopo 21 anni il motto è ancora più semplice: dobbiamo consumare meno.

Le serie implicazioni legate allo shopping emergono quando si considerano le conseguenze ambientali ed etiche del consumismo. I paesi ricchi dell’Occidente, che costituiscono solo il 20% della popolazione mondiale, consumano oltre l’80% delle risorse naturali del pianeta, provocando danni ambientali sproporzionati e una distribuzione ingiusta della ricchezza.

In quanto consumatori, è imperativo mettere in discussione la nostra cultura degli acquisti compulsivi. Ciascuno di noi ha esigenze diverse, ma tutti, chi più chi meno, acquistiamo e abbiamo il dovere di mettere in discussione i prodotti e di confrontarci con le aziende che li producono.

Il Buy Nothing Day, che cade solitamente il giorno stesso del Black Friday (ma la data può essere un po’ diversa da Paese a Paese), è dunque un invito a riflettere sulle abitudini di consumo e sulla reale necessità di beni materiali, prendendosi una pausa dagli acquisti. L’obiettivo di questo “contro Black Friday” è proprio quello di promuovere una maggiore consapevolezza del consumatore, facendolo virare verso alternative più sostenibili, come il riciclo, il riuso e la riduzione degli sprechi.

Come partecipare al Buy Nothing Day

È molto semplice e lo spiega bene il sito inglese dedicato a questa giornata alternativa:

Partecipa non partecipando! Letteralmente, non fare nulla significa fare qualcosa! Tuttavia, impegnarsi a consumare meno è un grande passo avanti anche per aiutare l’ambiente. Riciclare è bello, ma ridurre è meglio! Se tutti adottassimo semplici misure per ridurre ciò che consumiamo, collettivamente cambieremo il nostro atteggiamento nei confronti degli imballaggi monouso, del fast fashion e della nostra cultura dell’usa e getta.

E poi aggiungono:

Il Buy Nothing Day non è conflittuale, non è una protesta. Tutto ciò che chiediamo alle persone è di staccare la spina dallo shopping, divertirsi un po’, usare la propria immaginazione e semplicemente sfuggire al consumismo per un giorno. Se le persone ridono dell’ingegno e della genialità del Buy Nothing Day, allora abbiamo attirato la loro attenzione e stiamo aprendo la porta al cambiamento.

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Fonte: Buy Nothing Day 

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