Ancora un maxi sequestro e una denuncia nella filiera del pomodoro tra Sicilia e Calabria, nell'ambito dell'operazione Scarlatto Quattro
Non si arresta la scia di frodi e sequestri nel settore agroalimentare del nostro Paese. Ancora una volta nel mirino delle forze dell’ordine due aziende che producono salsa di pomodoro, questa volta in Sicilia e in Calabria. In provincia di Siracusa i Carabinieri del Reparto Tutela Agroalimentare hanno scoperto un’impresa che usava l’indicazione geografica protetta Pomodoro di Pachino IGP nelle etichette delle conserve, pur non essendo autorizzata né dal Consorzio di Tutela né dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.
Per il rappresentante legale dell’azienda è scattata subito una pesante sanzione di 5mila euro, oltre al sequestro di 9.812 bottiglie di salsa di pomodoro (circa 5.500 kg), del valore di euro 30.000; anche se la rintracciabilità ha dimostrato l’uso di pomodorini di Pachino IGP certificati nei prodotti.
Ma non finisce qua. In provincia di Reggio Calabria, invece, i carabinieri hanno accertato che durante lo scorso anno un’altra azienda aveva messo in commercio un quantitativo di pomodoro di origine italiana superiore a quello effettivamente acquistato (circa 9.000 kg in più).
In particolare, la vendita di pomodoro origine Italia si è concentrata nel periodo in cui la stessa ditta aveva importato diverse tonnellate (circa 70) di pomodoro dall’estero. Per questo motivo il rappresentante legale e l’addetto alla vendita sono stati denunciati per frode nell’esercizio del commercio.
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Operazione “Scarlatto Quattro”: l’ultima di una lunga serie
Non è affatto un buon momento per le conserve e le passate di pomodoro. Da alcuni mesi le frodi nel settore sono diventate davvero numerose. L’operazione appena condotta, che prende il nome di “Scarlatto Quattro” è soltanto l’ultima di una lunga serie. Tutto è partito ad aprile scorso, con il maxi scandalo che che ha coinvolto azienda Petti, poi è seguita l’operazione “Scarlatto due” (che ha portato al sequestro di 821 tonnellate di concentrato di pomodoro proveniente dall’Egitto e contaminato da pesticidi) e poi ancora la “Scarlatto tre” (con 270 tonnellate di conserve sequestrate un deposito di San Marzano sul Sarno). Insomma, acquistare salsa e altre conserve prodotte con pomodori certificati e davvero Made in Italy è diventata un’impresa sempre più difficile!
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Fonte: Comando Carabinieri per la Tutela Agroalimentare
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