Buone e amatissime all'ora dell'aperitivo, magari accompagnate da qualche salsina. Parliamo delle tortilla chips che però nascondono al loro interno alcune sostanze di troppo: tossine della muffa, acrilammide e tracce di pesticidi, come emerge da un nuovo test svizzero
Le patatine fritte a base di mais, conosciute come tortilla chips, hanno un contenuto di grassi inferiore rispetto alle più classiche patatine fritte ma presentano anche alcuni svantaggi, messi in luce dall’ultimo test di K-Tipp, condotto su prodotti tipicamente svizzeri.
Ciò che emerge, però, è molto chiaro e riguarda un po’ tutto il settore, al di la del Paese in cui acquistiamo questo prodotto. La gran parte delle tortilla chip, infatti, sono risultate contenere tossine della muffa. Un altro problema che emerge è la presenza di acrilammide.
Ma partiamo dall’inizio, gli esperti svizzeri hanno analizzato 12 tortilla chips di diverse marche per vedere se al loro interno si nascondevano sostanze controverse come tossine della muffa, acrilammide ma anche pesticidi.
I risultati hanno mostrato che effettivamente questi contaminanti sono presenti in quasi tutte le referenze testate, in particolare il problema più evidente era rappresentato dalle tossine della muffa, presenti in 10 confezioni su 12.
I risultati
Alla fine, nel complesso, un solo prodotto ha ricevuto una buona valutazione. Si tratta delle tortilla Alnatura, presenti in Svizzera, che contengono pochissima acrilammide, sono relativamente poco grasse, non presentano tracce di pesticidi e solo piccole quantità di tossine della muffa.
Tutti gli altri prodotti hanno presentato problemi un po’ più rilevanti. Come già dicevamo, la cosa più preoccupante è stato il fatto di aver riscontrato tossine della muffa in quasi tutte le patatine di mais.
Queste, come spiega K-Tipp:
Si formano quando la muffa cresce e possono rimanere nel cibo anche dopo che il fungo è stato rimosso. Sono resistenti al calore e quindi non si distruggono durante la cottura, la tostatura o la cottura al forno. Anche gli alimenti altamente trasformati possono contenere tossine della muffa. Secondo l’Ufficio statale bavarese per la salute e la sicurezza alimentare, tali tossine possono avere un effetto fortemente tossico e l’assunzione regolare può causare gravi danni alla salute. Il danno dipende dal tipo di muffa.
Solo gli snack Maria Dolores di Globus e Coop Naturaplan erano privi di tossine della muffa. Il laboratorio ha trovato un totale di sei diverse tossine nei restanti dieci prodotti.
K-Tipp fa presente di aver preso in considerazione solo i livelli che potrebbero essere rilevanti per la salute dei consumatori. Ad esempio le tortilla di Lidl (che però non è la stessa referenza venduta in Italia) contenevano livelli di ocratossina A più alti di quanto consentito dall’UE.
Secondo il dipartimento della salute di Basilea, questa sostanza indebolisce il sistema immunitario.
K-Tipp scrive:
Se in Svizzera si applicasse lo stesso valore limite per la tossina della muffa ocratossina A come nell’UE, Lidl dovrebbe ritirare dalla vendita le sue patatine di mais “Snack Day” e richiamare i prodotti che sono già stati venduti. Motivo: pericolo per la salute pubblica. Il laboratorio commissionato da K-Tipp ha trovato 2,25 microgrammi per chilogrammo di ocratossina A (μg/kg) nel prodotto Lidl. Nell’UE è consentito un massimo di 2 μg/kg di veleno negli snack di cereali, mentre in Svizzera è di 3 μg/kg.
Il prodotto di Aldi, invece, conteneva deossinivalenolo (DON), una tossina che, come ricorda l’Istituto federale tedesco per la valutazione dei rischi, può causare vomito, diarrea e febbre.
C’è poi il discorso relativo all’acrilammide. Gli esperti di laboratorio, aprendo i pacchetti di patatine di mais, si sono subito accorti che alcune presentavano delle parti carbonizzate:
Ciò significa che gli snack sono stati riscaldati troppo durante la produzione, il che aumenta il contenuto di acrilammide. La sostanza viene prodotta durante la tostatura di cibi amidacei. Nel 2015, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare Efsa è giunta alla conclusione che l’acrilammide “potenzialmente aumenta il rischio di cancro per i consumatori di tutte le età”.
Le tortilla chips di Maria Dolores di Globus erano le più contaminate e contenevano ben 770 microgrammi di acrilammide per chilogrammo (μg/kg). Per fare un confronto, il prodotto di Aldi aveva un livello solo di 45 μg/kg.
K-Tipp ha basato la sua valutazione sul valore limite dell’Ue per i prodotti simili ai cracker che è di 300 μg/kg.
Sono state trovate anche tracce di pesticidi, negli snack di Denner, Coop Qualité & Prix e Aldi, che contenevano, a seconda dei casi, piperonil butossido o cipermetrina, sostanze inquinanti a lungo termine e tossiche per la vita acquatica ma anche per l’uomo.
Segnaliamo infine che sono riuscite a strappare una sufficienza le tortilla chips di Old el Paso.
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Fonte: K-Tipp
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