La ricotta che compri non sa di niente? Ecco come puoi scegliere quella più buona

Anche la ricotta, così come altri prodotti, sembra aver perso gran parte del suo sapore, parliamo ovviamente di quella industriale. Vediamo a cosa dovremmo fare attenzione prima di acquistarla

Vi siete accorti che diversi prodotti in vendita nei supermercati non sanno più di nulla? Abbiamo già parlato della mozzarella, ad esempio, ma anche dei pomodori. Un altro prodotto che è diventato sempre più sciapo è la ricotta. Ma come mai?

Il segreto di una ricotta dal sapore intenso risiede nel metodo di produzione e nella qualità degli ingredienti utilizzati. Nella preparazione della ricotta, la freschezza del latte e la cura nel processo di lavorazione sono fondamentali per garantire un prodotto finale dal caratteristico gusto intenso e dalla giusta consistenza.

La ricotta di qualità, proveniente da un caseificio artigianale, si ottiene con pochi ingredienti semplici e freschi:

  • Latte fresco: può essere latte di mucca, pecora, capra o una combinazione di questi
  • Siero di latte: spesso la ricotta viene prodotta utilizzando il siero residuo della produzione di altri formaggi, come la mozzarella. Questo siero è ricco di proteine e contribuisce al sapore e alla consistenza della ricotta
  • Acido (opzionale): alcuni produttori possono aggiungere un acido, come acido citrico o acido lattico, per facilitare la coagulazione. Tuttavia, le ricotte artigianali di alta qualità di solito non necessitano di aggiunte acide, poiché il latte e il siero fermentano naturalmente
  • Sale: viene spesso aggiunto per esaltare il sapore, ma in quantità contenute per non sovrastare il gusto naturale della ricotta

Anche le ricotte del supermercato spesso contengono ingredienti simili (a volte i produttori industriali aggiungono panna o altro), quello che varia è però spesso la qualità e soprattutto la lavorazione che garantisce una durata maggiore al prodotto.

La ricotta fresca deve essere consumata entro 2-3 giorni mentre quella confezionata venduta al supermercato può mantenersi per circa 30 giorni. Per garantire la sicurezza del prodotto e prevenire contaminazioni batteriche, la ricotta è spesso sottoposta a pastorizzazione, riscaldata a temperature elevate prima del confezionamento, o comunque preparata con latte pastorizzato.

Un’altra grande differenza tra ricotta artigianale e del supermercato è la consistenza. Le ricotte confezionate tendono ad essere lavorate in modo da ottenere una consistenza più cremosa e per ritardare la separazione del liquido sieroso, che può aumentare durante il periodo di esposizione sugli scaffali. Di conseguenza, le ricotte del supermercato presentano una struttura più omogenea rispetto a quelle sfuse, e questa caratteristica è spesso percepita come un segno distintivo della produzione industriale.

Quale ricotta scegliere

La produzione industriale “snatura” un po’ il prodotto originale, il cui sapore – se artigianale – è decisamente più intenso.

Per evitare di portare in tavola una ricotta insipida, l’unico sistema certo è quello di prenderla fresca da produttori locali o nei mercati artigianali.

Se proprio devi acquistare la ricotta industriale, fai almeno attenzione a scegliere quella con la lista di ingredienti più semplice e con una consistenza meno cremosa e uniforme (anche se questo aspetto potrai valutarlo solo dopo averla aperta).

Alcune ricotte riportano poi certificazioni come “biologico” o il marchio DOP, garanzia di una lavorazione e ingredienti di maggiore qualità e spesso anche più saporiti.

Anche i pomodori non sanno più di niente

Come dicevamo all’inizio, tra i vari alimenti che nel tempo sembrano aver perso il sapore ci sono anche i pomodori. È sempre più difficile trovare pomodori buoni come un tempo, soprattutto se si fa affidamento sui supermercati. Questo cambiamento è il risultato di diverse trasformazioni nella coltivazione e nella selezione delle varietà, come ha spiegato un’esperta dell’Institut national de la recherche agronomique (INRAE).

L’agronoma francese ha analizzato i cambiamenti nella coltivazione dei pomodori e il loro impatto sul sapore, sottolineando che la selezione delle varietà si è concentrata nel tempo su caratteristiche come resistenza e durata, sacrificando proprio il gusto dei pomodori.

Per approfondire leggi qui: Ti spiego perché molti pomodori non sanno più di niente

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