La carne di maiale non può essere sostenibile: la Corte danese pronuncia la prima sentenza sul clima

L'Alta Corte danese ha condannato Danish Crown per pubblicità ingannevole: dichiarare “climate-controlled pork”, “maiale a impatto controllato”, è decisamente fuorviante

Il più grande produttore europeo di carne di maiale, Danish Crown, ha ingannato i clienti indicando in etichetta “climate-controlled pork  “maiale a impatto climatico controllato”: così l’Alta Corte danese si è pronunciata nella prima causa sul clima del Paese.

Per anni la Danish Crown avrebbe quidni fatto greenwashing, “ripulendo” la sua carne con adesivi rotondi e rosa sulla confezione che dicevano che i maiali erano “climaticamente controllati”, insieme a una campagna di marketing che affermava che la sua carne di maiale era “più rispettosa del clima di quanto si pensi”.

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La corte ha ora stabilito che la prima affermazione violava la legge sul marketing della Danimarca, sottolineando che le etichette provenivano dalla stessa azienda danese piuttosto che da un organismo indipendente, ma ha ritenuto che la seconda affermazione fosse sufficientemente supportata da poter essere utilizzata.

La sentenza di oggi invia un messaggio sonoro, non solo in Danimarca ma in tutta Europa, che le tattiche di marketing fuorvianti non possono nascondersi dietro lo scudo della libertà di parola – ha affermato Rune-Christoffer Dragsdahl, segretario generale della Vegetarian Society of Denmark, uno dei querelanti. I profitti derivanti dalle promesse sul clima devono essere sostenuti da azioni legittime per il clima.

Lo scenario

La Danimarca è la capitale europea della carne suina. Secondo il Consiglio danese per l’agricoltura e l’alimentazione, ogni anno qui vengono uccise decine di milioni di suini, la cui carne viene esportata per la maggior parte in altri Paesi dell’Ue.

La Corte danese ha ritenuto che l’etichetta “maiale a impatto controllato” di Danish Crown non era stata soggetta a un controllo indipendente e quindi limitava la capacità del consumatore medio di prendere una decisione informata. L’etichettatura potrebbe “distorcere in modo significativo” il comportamento economico del consumatore medio, ha affermato. La corte ha condannato Danish Crown a pagare alcune delle spese legali, per un valore di circa 40mila euro.

È più probabile che i maiali possano volare che la produzione di carne suina possa essere rispettosa del clima, ha affermato Frederik Roland Sandby del Movimento per il Clima, un’associazione di gruppi climatici di base in Danimarca.

Grazie a questo caso, portato avanti alla Corte dalla Vegetarian Society of Denmark e dal Movimento per il Clima, è la prima volta che il greenwashing viene processato in Danimarca. Gli attivisti sperano che ciò possa imporre cambiamenti più ampi nell’industria alimentare e sottoporre le aziende a controlli più incisivi e a una maggiore pressione da parte dei tribunali.

Contestualmente, pochi giorni fa, lo stato di New York ha intentato una causa contro la filiale statunitense di JBS, il più grande produttore di carne del mondo, accusandola di fuorviare i clienti sui suoi obiettivi climatici.

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