Gli hamburger surgelati che si acquistano al supermercato non sono sempre di massima qualità, c'è poca carne e molti additivi o altri ingredienti. In alcuni casi poi (sia pur rari) peccano addirittura di igiene. L'ha scoperto un nuovo test del Salvagente
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Uno degli ultimi test condotti dalla rivista Il Salvagente ha analizzato e messo a confronto 11 hamburger surgelati venduti in supermercati e discount, prodotti di marche più o meno note così come di private label.
Nello specifico gli hamburger presi a campione sono stati i seguenti:
- Conad
- Coop Origine
- Eurospin
- Beefbuger Findus
- Tiboon In’s
- Delizie del contadino Lidl
- Bio Alleva Natura Sì
- Montana
- Le specialità di Beppe – MD
- Gustoro Todis
- Amica Natura – Tuodì
I campioni sono stati analizzati in 3 laboratori per scoprire se e quali marche contenevano antibiotici, nitrati, troppi grassi o peccavano in qualche modo di igiene.
I risultati
Partiamo dalla buona notizia: gli hamburger analizzati sono risultati tutti privi di tracce di antibiotici.
I risultati hanno mostrato però, come scrive Il Salvagente, parecche pecche: non solo l’aggiunta di “aiutini” in grado di rendere migliore il prodotto, ovvero ingredienti “extra” che non sarebbero serviti affatto se la carne utilizzata fosse di maggiore qualità ma anche, in un caso particolare, uno stato igienico particolarmente discutibile.
Per quanto riguarda il quantitativo di carne bovina effettivamente presente negli hamburger testati, questo variava da un minimo del 55% a un massimo del 95%. Ed è abbastanza chiaro ed intuibile che, per compensare la percentuale di carne mancante, si debbano aggiungere ingredienti extra come farine di frumento e di soia, fibre vegetali, fiocchi di patate e pangrattato.
I laboratori hanno scovato poi la presenza di nitrati (ma in pochi prodotti e in quantità non rilevanti), così come di collagene, proteina del tessuto connettivo che è meno ricca di amminoacidi essenziali (e dunque meno “nobile”). Nonostante questo, quasi tutti gli hamburger sono stati promossi ottenendo almeno la sufficienza, anche se vi erano differenze abbastanza rilevanti tra i prodotti considerati di livello ottimo e quelli che si trovano più in basso nella classifica.
In particolare viene segnalato un prodotto in cui è stata trovata Escherichia coli, che ovviamente non poteva che finire come ultimo in classifica.
L’hamburger peggiore del test
Le Specialità di Beppe, l’hamburger bovino di MD, aveva una qualità della carne mediocre ma soprattutto è stato penalizzato in quanto presentava tracce del patogeno Escherichia coli ad un livello:
superiore al limite di legge di 500 Ufc/g (Unità formanti colonie per grammo di prodotto) sia nella nostra prima analisi che nelle successive di controllo – scrive Il Salvagente.
La replica dell’azienda
Quando MD è stato informato dei risultati del test ha inviato le analisi condotte in autocontrollo dal fornitore prima di mettere in vendita gli hamburger. Da queste risulterebbe un contenuto di E.coli non superiore alla soglia di legge (tra 250 e 480 Ufc/g).
Ma MD aggiunge in una nota al Salvagente che:
A scopo puramente cautelativo abbiamo comunque commissionato al nostro laboratorio di riferimento un campionamento supplementare sulla referenza in oggetto. L’esito delle analisi ci verrà comunicato a giorni e non appena disponibili sarà nostra premura trasmettervele.
Anche in altri due hamburger (In’s e Todis) è stata trovata presenza di E.coli, ma bel al di sotto del limite di legge.
Un’ultima precisazione
Il test non ha in alcun modo potuto valutare il benessere animale: “l’etichettatura sul tipo di allevamento è ancora in alto mare”, scrive in proposito Il Salvagente.
Un parametro che invece sarebbe molto importante da considerare insieme agli altri.
Per avere i risultati completi del test potete acquistare il numero di settembre del Salvagente.