Frugal Bottle: la bottiglia di carta che vorrebbe rivoluzionare il packaging sostenibile (ma rimane sempre meglio il vetro)

Un'altra bottiglia realizzata principalmente in carta riciclata, il 94%, per vino e liquori. Ma rimane una domanda: non è sempre preferibile il caro vecchio vetro?

Più del 90% da carta riciclata e un sottile rivestimento interno in plastica riciclabile per “garantire la sicurezza alimentare”. È la Frugal Bottle, salutata dai più come la prima bottiglia al mondo realizzata principalmente in carta riciclata. Ma ci serviva davvero?

Un design che promette di ridurre significativamente le emissioni di carbonio rispetto alle bottiglie di vetro tradizionali, ma che offre anche una superficie personalizzabile per i vari marchi (anche in Italia, infatti, è stata adottata da qualche azienda vinicola), con una stampa che giri a tutto tondo a 360 gradi.

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La Frugal Bottle vanterebbe un’impronta di carbonio fino a sei volte inferiore rispetto alle bottiglie di vetro e utilizza meno acqua nella produzione.

È leggera (pesa solo 83 grammi contro i circa 400 grammi di una bottiglia di vetro standard), riducendo così i costi e le emissioni legate al trasporto. Inoltre, è facilmente riciclabile nel normale circuito della carta, a condizione di separare il rivestimento interno.

Ma al pari della Frugal Bottle, sul mercato ci sono anche altre soluzioni di “packaging sostenibile”?

Sì, come Pulpex Bottle, una bottiglia di carta per liquori e bevande analcoliche, con un rivestimento biodegradabile al 100% e che è attualmente utilizzata da brand come Diageo e Unilever (attenzione, odore di greenwashing…); EcoBottle di Ecologic Brands, packaging composto da fibra riciclata al 100% e un interno in plastica ridotta e usata per prodotti alimentari e bevande; Papacks, ossia contenitori a base di fibre di cellulosa completamente compostabili, utilizzati per diversi tipi di imballaggio.

Ne abbiamo proprio bisogno? Sì se guardiamo la quantità di plastica risparmiata, no se guardiamo alla produzione della bottiglia in carra?

Perché preferiamo sempre il vetro

La carta ha certamente dalla sua parte elementi fondamentali, tipo:

  • il peso inferiore del cartone permette di ridurre l’inquinamento derivante dal trasporto
  • generalmente la carta utilizzata per gli imballaggi è ricavata da foreste sostenibili (o almeno lo si spera)
  • è riciclabile senza molte difficoltà e compostabile

Nonostante ciò, il vetro rimane il materiale più sostenibile nel lungo termine, perché:

  1. è riciclabile all’infinito, senza perdere qualità o purezza
  2. non rilascia sostanze chimiche negli alimenti o nelle bevande, garantendo una conservazione ottimale
  3. contrariamente ai materiali più leggeri, il vetro è resistente e protegge meglio il contenuto da variazioni di temperatura e luce
  4. anche se i packaging come la Frugal Bottle riducono l’uso della plastica, il vetro elimina completamente questa componente

Dunque, il vetro rimane l’unico materiale puro al 100%, sicuro perché realizzato con sostanze non tossiche, riciclabile facilmente e senza limiti. Carta e cartone, infatti, non possono essere rigenerati all’infinito e a ogni riciclo il cartone è trattato chimicamente per rimuovere inchiostro e altre impurità sulla sua superficie: va da sé che il ricorso ripetuto a queste sostanze fa perdere resistenza al materiale, destinato così a finire in discarica dopo una serie di cicli.

Conclusione? Bottiglie come la Frugal Bottle rappresentano sì un passo importante verso un packaging più sostenibile senza (o quasi) la plastica, soprattutto per ridurre l’impatto ambientale dei trasporti, ma il vetro rimane l’opzione più ecologica per chi cerca una soluzione duratura e a ciclo chiuso.

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