Spesso si tratta infatti di formaggi ottenuti da latte in polvere. Poiché poi a nessuno piacerebbe percepire una certa granulosità dal momento che ci aspettiamo che un formaggino debba essere cremoso l’industria ricorre all’uso di polifosfati o sali di fusione. Lo scopo è quello di mantenere ben mescolate le parti grasse e quelle acquose che altrimenti tenderebbero a separarsi.
Indice
Lo scopo è quello di mantenere ben mescolate le parti grasse e quelle acquose che altrimenti tenderebbero a separarsi. La texture dell’alimento migliora ma l’inconveniente sta nel fatto che i polifosfati impediscono il corretto assorbimento del calcio. Pensate al paradosso di un formaggino che venga pubblicizzato come alimento adatto ai bambini e agli anziani per il suo alto contenuto in calcio ma che presenti nella lista degli ingredienti questi sali di fusione
Formaggini. Prodotti tanto amati dai bambini per il loro sapore che ricorda il latte e la consistenza cremosa che a contatto con il calore tende a fondere. C’è chi li spalma sul pane, chi li mette all’interno di pasta, riso o minestre. Ma vi siete mai chiesti cosa c’è davvero dentro i formaggini? Quali sono i criteri per scegliere i prodotti migliori (o meno peggio) sul mercato?
Come sempre per capire cosa portiamo in casa dobbiamo andare a leggere l’etichetta del singolo prodotto e la tabella nutrizionale. Nel caso dei formaggini spicca subito all’occhio che oltre al latte, ai formaggi (il più delle volte di scarsa qualità) e alle proteine del latte vengono aggiunti altri ingredienti per migliorare il sapore (sale) e la consistenza dell’alimento rendendolo quindi più appetibile.
Uno dei grandi problemi legati al consumo di formaggini sta nella presenza di polifosfati, sostanze che possono trovarsi all’interno della lista degli ingredienti anche sotto forma di sigle (E452, E544, ecc). I polifosfati sono accusati in particolare di interferire con la metabolizzazione del calcio (un problema da non trascurare dato che stiamo parlando di prodotti che vantano un alto quantitativo di calcio e che spesso vengono dati ai bambini!). Alcune marche hanno infatti deciso di eliminarli dai propri prodotti e spesso in bella vista sulle confezioni si legge “senza polifosfati”.
Altra nota dolente dei formaggini è che spesso sono realizzati con molto sale. La concentrazione di questa sostanza spesso supera i 2 grammi ogni 100 grammi di prodotto e dovrebbe essere presa in considerazione soprattutto da chi soffre di ipertensione ed in caso di somministrazione di questi alimenti ai bambini.
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Mettiamo ora a confronto i più noti e amati formaggini, quelli che probabilmente anche voi avete in casa o vi è capitato di acquistare per voi o i vostri bambini.
LE ETICHETTE A CONFRONTO
BEL PAESE – GALBANI
Ingredienti: formaggi (latte, sale, caglio), acqua, siero di latte in polvere e/o concentrato, burro (crema di latte e/o di siero di latte), proteine del latte, sali di fusione: polifosfati di sodio, citrato di sodio.
MIO – NESTLÈ
SPICCHI – TIGRE
Ingredienti: Formaggio Svizzero 51% (Emmentaler 10%), acqua, burro, latticello in polvere, sale di fusione (citrato di sodio e di calcio), latte magro in polvere, sale.
FORMAGGINI – NONNO NANNI
Ingredienti: stracchino Nonno Nanni 30% minimo sul totale (latte, sale, caglio), acqua, formaggio, burro, siero di latte in polvere, proteine del latte, sali di fusione: citrati di sodio, correttore di acidità: acido citrico.
DINKI – PREALPI
Ingredienti: formaggio, acqua, siero di latte in polvere, burro, proteine del latte, sali di fusione (E331), correttore di acidità (E330), stabilizzante (E407).
FORMAGGINI – GRANAROLO
Ingredienti: Formaggio, acqua, siero di latte in polvere, burro, proteine del latte, sale di fusione: citrato di sodio; correttore d’acidità:acido citrico; stabilizzante: carragenina. Senza conservanti e polifosfati.
FORMAGGINI ALLA CRESCENZA – CERTOSA
Ingredienti: Formaggi 60% (latte, sale, caglio, di cui Crescenza 60%), siero di latte in polvere e/o concentrato, burro, proteine del latte, sali di fusione: polifosfati e citrati di sodio.
FORMAGGINI AL PARMEGIANO REGGIANO – PARMAREGGIO
Ingredienti: Parmigiano Reggiano DOP 25% (latte, sale, caglio), acqua, siero di latte, burro, proteine del latte sale di fusione: citrato di sodio, correttore di acidità: acido citrico, addensante: carragenina. Senza glutine, senza conservanti e polifosfati aggiunti.
I GOLOSI TRIANGOLINI – LEERDAMMER
Ingredienti: acqua, formaggio Leerdammer, burro, polvere di latte magro, sali di fusione: polifofasti, citrati, difosfati, acido citrico, fosfati, aroma.
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TABELLA COMPARATIVA
Mettiamo adesso a confronto nello specifico nei diversi formaggini: il quantitativo di sale, i grassi e l’eventuale aggiunta di polifosfati. Questa tabella comparativa vi agevolerà il compito.
FORMAGGINI, IL PARERE DELLA NUTRIZIONISTA
Abbiamo chiesto a Roberta Martinoli, medico e nutrizionista cosa ne pensa dei formaggini e se sono davvero dei prodotti indicati per i bambini, come vogliono farci credere. Ecco cosa ci ha detto:
“La prima considerazione che ci viene da fare è che se si trattasse di formaggi di alta qualità non finirebbero di certo all’interno di un formaggino. Spesso si tratta infatti di formaggi ottenuti da latte in polvere. Poiché poi a nessuno piacerebbe percepire una certa granulosità dal momento che ci aspettiamo che un formaggino debba essere cremoso l’industria ricorre all’uso di polifosfati o sali di fusione. Lo scopo è quello di mantenere ben mescolate le parti grasse e quelle acquose che altrimenti tenderebbero a separarsi. La texture dell’alimento migliora ma l’inconveniente sta nel fatto che i polifosfati impediscono il corretto assorbimento del calcio. Pensate al paradosso di un formaggino che venga pubblicizzato come alimento adatto ai bambini e agli anziani per il suo alto contenuto in calcio ma che presenti nella lista degli ingredienti questi sali di fusione!”
Ma i formaggini possono essere in alcuni casi addirittura potenzialmente pericolosi per la salute?
“Una considerazione da fare è che il fosforo è una tossina cardiovascolare sia nei soggetti con funzione renale normale che nei nefropatici. L’iperfosforemia porta alla formazioni di calcificazioni della media vascolare (Knochel, 2005), altera la funzione endoteliale e riduce la produzione di ossido nitrico (Shuto et al., 2009), è associata a livelli più alti di PCR, proteina C-reattiva (McGovern et al., 2013), ad ipertrofia ventricolare sinistra, insufficienza cardiaca ed eventi cardiovascolari (Kestenbaum B et al., 2014). Assumiamo la gran parte del fosforo mangiando alimenti proteici. Un grammo di proteine ne apporta circa 12-14 mg (Boaz M, 1996). I LARN stabiliscono per questo minerale un fabbisogno medio di 580 mg/die per tutte le fasce di età. Se però nella nostra alimentazione abbondano alimenti di origine industriale (in particolare bevande gassate e formaggi fusi o spalmabili) rischiamo di assumerne giornalmente 200-500 mg in più”.
Quindi li acquistiamo o no?
“Oltre tutto quello già detto, i formaggini tendono ad essere ricchi in sale (fino a 0,5 g per porzione) ed in grassi saturi. Il consiglio non può che essere quello di mangiare formaggio vero!”
Francesca Biagioli