Quando pensiamo ai fiocchi d'avena li associamo subito ad un cibo sano. Ma è davvero così? Non proprio, o meglio non sempre, secondo un nuovo test tedesco che mostra come questo alimento può contenere tracce di tossine della muffa, pesticidi e altre sostanze controverse
L’avena è considerata uno dei cereali più sani e ricchi di fibre alimentari, che hanno dimostrato la capacità di tenere a bada i livelli di zuccheri nel sangue e abbassare il colesterolo. Quando acquistiamo i fiocchi d’avena al supermercato diamo dunque per scontato di portare in tavola un cibo del tutto sano.
Una nuova indagine di Öko-Test, che ha analizzato 29 fiocchi d’avena di diverse marche, acquistati in supermercati (anche biologici), discount o negozi, ci mostra però che non sempre è così.
I laboratori della rivista sono andati a cercare all’interno dei fiocchi d’avena (quasi tutte referenze tipiche del mercato tedesco), l’eventuale presenza di alcune sostanze controverse:
- Metalli pesanti come nichel, cadmio, piombo e arsenico
- Componenti di olio minerale (MOSH/MOAH)
- Tossine della muffa
- Pesticidi (tra cui il glifosato)
I risultati
Come scrive Öko-Test:
Le tossine della muffa, i componenti dell’olio minerale e i pesticidi offuscano l’immagine di fiocchi d’avena sani.
Deduciamo quindi che in alcuni campioni sono state effettivamente trovate sostanze controverse.
Diversi prodotti nel test sono infatti risultati contaminati da tossine della muffa. Le cosiddette tossine T-2 e HT-2 sono prodotte da funghi che attaccano l’avena nei campi e, ricorda la rivista tedesca:
Sono citotossiche e possono indebolire il sistema immunitario.
In alcuni fiocchi d’avena sono stati rilevati livelli di tossine che vengono definiti “fortemente aumentati”:
Con una porzione di 40 grammi, un adulto che pesa 60 chilogrammi supera già la dose giornaliera tollerabile (DGT) stabilita dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare. Per un bambino di tre anni che pesa 15 chilogrammi, l’esposizione a questi prodotti sarebbe più di quattro volte il TDI.
Gli esperti tedeschi specificano però che le tossine della muffa non sono estramemente pericolose, anche se è sempre meglio evitare di mangiare i prodotti più contaminati.
Trovato poi anche il glifosato in alcune referenze. L’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) – ricorda come sempre Öko-Test – classifica il glifosato come “probabilmente cancerogeno per l’uomo”. L’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA), invece, non vede alcun rischio in questo senso.
Al di là che sia o meno pericoloso per la salute, una cosa è certa: il glifosato danneggia la biodiversità.
Grazie a questo test, tra l’altro, un fornitore ha ritirato il suo prodotto dal mercato, dopo aver scoperto che era contaminato dal livello più alto di glifosato tra tutte le referenze analizzate e inoltre presentava tracce di tossine della muffa.
Un segno di quanto possano essere utili test come questo anche per invogliare le aziende a fare meglio, evitando che sostanze controverse finiscano nei loro prodotti.
Il glifosato, tra l’altro, non è l’unico fitofarmaco trovato in alcuni campioni. Il laboratorio incaricato ha rilevato infatti anche bassi livelli del pesticida clormequat in due prodotti organici (il che è ancora più grave, anche se non è chiaro come vi siano arrivati, probabilmente in modo indiretto attraverso altre coltivazioni).
Non mancano infine in alcuni fiocchi d’avena anche tracce di MOSH, componenti dell’olio minerale che tendono ad accumularsi nel corpo umano.
I fiocchi d’aveva migliori e peggiori
Come già dicevamo, la maggior parte dei prodotti analizzati sono tipici del mercato tedesco. Il test dunque non ci interessa tanto per valutare le marche migliori e peggiori, quanto come indicazione di base del fatto che, non sempre, quelli che consideriamo cibi sani lo sono davvero, proprio a causa di possibili contaminazioni.
Vi segnaliamo comunque che i fiocchi d’avena Crownfield venduti da Lidl sono tra i migliori del test e ottengono “molto buono”, mentre quelli bio sempre di Lidl ottengono solo “buono”, in quanto presentano livelli “leggermente aumentati” di oli minerali.
Fonte: Öko-Test
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