Questo test sulla farina 00 e manitoba mostra tracce di pesticidi in quasi tutte le marche, Carrefour la peggiore

Tutti noi utilizziamo la farina ma il consumo di questo prodotto ci espone a pesticidi e glifosato? Per valutare la situazione un nuovo test ha messo a confronto diversi campioni scoprendo che, rispetto al passato, ci sono dei miglioramenti. La maggior parte delle marche, però, contengono ancora piccole tracce di pesticidi (ma sempre entro i limiti di legge).

I laboratori della rivista Il Salvagente hanno analizzato e messo a confronto 14 campioni di farina di grano tenero, manitoba e tipo 00, per valutare il livello di contaminazione da pesticidi ma anche il quantitativo di proteine.

Queste le farine del test:

  • BARILLA FARINA TIPO 00
  • CARREFOUR MANITOBA
  • CASILLO MANITOBA COOP FARINA MANITOBA
  • CONAD FARINA TIPO 00
  • CONTE LE FARINE MAGICHE 100% MANITOBA
  • COOP FARINA MANITOBA
  • ESSELUNGA FARINA TIPO 00
  • EUROSPIN TRE MULINI FARINA 0
  • GAROFALO FARINA W260
  • LIDL BELBAKE FARINA DI GRANO TENERO
  • MD CA’ BIANCA FARINA
  • MOLINO SPADONI FARINA D’AMERICA MANITOBA
  • MOLINO ROSSETTO CUORE DI MANITOBA
  • SELEX FARINA MANITOBA

I risultati

Rispetto ad un precedente test condotto dalla stessa rivista nel 2019, la situazione oggi appare decisamente migliorata. Leggi anche: Farine al glifosato: i marchi migliori e quelli con più residui di pesticidi

Mentre prima solo due prodotti erano completamente esenti da tracce di pesticidi, ora sono diventati 3. Inoltre, nel 2019 erano ben 4 le marche di farina che contenevano glifosato, oggi invece presente solo in un prodotto. Si tratta della farina di manitoba di Carrefour ma, specifica Il Salvagente, le tracce di questo erbicida sono ben al di sotto dei limiti di legge.

Oltre al glifosato, alcuni pacchi di farina contenevano i seguenti pesticidi, anche in questo caso ampiamente entro i limiti di legge:

  • Cipermetrina, insetticida considerato possibile cancerogeno dall’Epa
  • Deltametrina, piretroide che sembra avere una “debole attività estrogenica nei mammiferi”
  • Piperonil butoxide, un sinergizzante che migliora l’efficacia dei piretroidi
  • Pirimifos metile, un insetticida che si sospetta sia interferente endocrino

Generalmente il grano tenero è meno trattato. Come ha fatto sapere a Il Salvagente Giovanni Dinelli, docente di Agronomia generale dell’Università di Bologna:

Questo tipo di frumento non richiede un ricorso massiccio ad erbicidi e insetticidi perché in Canada e negli Stati Uniti è una coltivazione autunno-vernina, ovvero il tenero viene seminato a ottobre e raccolto a giugno. Discorso diverso per il duro che nel Nord America ha prevalentemente un ciclo di coltivazione estivo: viene seminato ad aprile e, a ridosso della raccolta, in settembre, per evitare le piogge, la maturazione viene “accelerata” con il glifosato, usato con funzione essiccante. Se poi vogliamo essere sicuri di non avere residui, la scelta migliore è il frumento tenero biologico.

In quanto alle proteine, il test segnala in alcuni casi delle discrepanze che però sono del tutto legali. “I produttori hanno un margine di errore generoso” scrive la rivista, l’Ue consente infatti fino al 20% di errore rispetto a quanto riportato nella tabella nutrizionale.

Il problema dell’origine del grano

Il test evidenzia un problema riguardo all’origine del grano non sempre indicata in etichetta. Questo è del tutto legale in quanto, a differenza dell’obbligo ancora in vigore di riportare l’origine della materia prima sulla pasta, per la farina non è previsto e dunque sta al “buon cuore” del produttore specificare un particolare che invece è di fondamentale importanza per il consumatore.

Il Salvagente ricorda che la coltivazione italiana del grano tenero garantisce un 35-40% di farina che viene consumata nel nostro paese ma il restante 60-65% arriva dall’estero. Da dove? Non è sempre noto, proprio perché non vi è l’obbligo di indicarlo in etichetta.  Alcuni produttori hanno però scelto comunque di specificarlo, tra quelli del test vi sono Barilla, Coop, Conte, Molino Spadoni e Casillo.

Le farine peggiori

Le 3 farine peggiori sono risultate essere:

  • CARREFOUR MANITOBA – che contiene i seguenti pesticidi: Cipermetrina 0,159, Piperonil butoxide 0,233,  Pirimifos-metil 0,016, Glifosato (mg/kg) 0,036. La peggiore del test e con origine del grano non disponibile.
  • CASILLO MANITOBA – Pesticidi (mg/kg): Cipermetrina 0,137, Deltametrina 0,035, Piperonil butoxide 0,194, Pirimifos-metil 0,108 (100% grano italiano). Ottiene un 5.9, quasi sufficiente.
  • LIDL BELBAKE FARINA DI GRANO TENERO (che ottiene però la sufficienza 6.9) –  Pesticidi (mg/kg): Cipermetrina 0,012, Piperonil butoxide 0,036 Pirimifos-metil 0,359. Origine del grano non disponibile.

Come ricorda Il Salvagente i limiti di legge sono i seguenti e nessuna farina li supera.

  • Cipermetrina 2 mg/kg
  • Deltametrina 1 mg/kg
  • Piperonil butoxide nessun limite
  • Pirimifos metile 5 mg/kg
  • Glifosato 10 mg/kg

Per conoscere i risultati completi del test, fate riferimento all’ultimo numero de Il Salvagente.

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Fonte: Il Salvagente

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